Dice il rettore Ivano Dionigi a Radio 24: “Il test non basta. Credo che un colloquio sarebbe importante, ma per 10mila ragazzi vorrebbe dire strutture, personale, laboratori, risorse, investimenti che non ci sono. Quello del test è un ripiego frettoloso da scuola-guida che serve a lavarsi la coscienza e a risparmiare. Laddove la scuola fosse la priorità allora ci sarebbero un colloquio, una prova scritta, il test, si terrebbe conto del curriculum dello studente”. Ma il rettore, così come molti studenti e insegnanti hanno più volte sottolineato, è pure perplesso sull’anticipo in primavera dei test d’ingresso: “Adesso che i test vengono fatti in aprile gli insegnanti delle superiori già demotivati vengono ancora più snobbati. Si può pensare a dei cambiamenti. Il test, che resta al momento un male necessario, si potrebbe fare tra il primo e il secondo semestre, oppure si potrebbe spostare la maturità, o ancora si potrebbe fare al quarto anno”.
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