Ma già ieri, a Milano, sulla facciata del teatro Lirico, è stato calato uno striscione che recita “Boycott Invalsi Space Occupato (B.I.S.)” seguito dall’hashtag #Famoerbis e firmato da Rete Studenti Milano, Casc Lambrate, Fronte della Gioventù Comunista e Uds Milano.
“E’ grave l’occupazione del Teatro Lirico, un luogo simbolo di Milano, oggetto di un importante progetto di recupero, già finanziato con 16 milioni di euro, messo a punto da questa Amministrazione dopo 15 anni di abbandono”: questa la dichiarazione dell’assessore ai Lavori pubblici e Arredo urbano e dell’assessore alla Sicurezza e Coesione sociale del Comune di Milano a commento del blitz di alcuni studenti.
Ma non è solo questo il segnale forte della contestazione ai test Invalsi che servono per misurare il livello di preparazione dei nostri alunni.
In diversi licei di Milano sono stati appesi striscioni che invitano a raggiungere il teatro per un’assemblea pubblica e nel pomeriggio è stato organizzato un flash mob di fronte all’ufficio scolastico regionale, mentre per stamani sono previsti presidi in diverse scuole.
I Cobas, impegnati da tempo contro questo tipo di rilevazioni, sono tornati all’attacco invitando docenti e Ata a scioperare e a boicottare i quiz Invalsi “per dare un colpo decisivo all’insulso rito”.
Ma anche gli studenti polemici: “La scuola non si fa con le statistiche e siamo qui per protestare contro un metodo di valutazione che spreca milioni di euro e giudica gli studenti solo con le crocette e il nozionismo, e non in base ai concetti che dovrebbero contraddistinguere la scuola pubblica”.
E oggi infatti gli studenti di tantissime scuole di Milano protestano non presentandosi ai test e marciando in corteo contro “l’idea di meritocrazia imposta dal ministero della Pubblica Istruzione”.
“Ci auguriamo che non si ripetano gli abusi e l’attività antisindacale, perseguibile per legge, di tanti presidi-padroni, che il 6 e il 7 hanno minacciato insegnanti e genitori, sostituito docenti in sciopero, cambiato gli orari dei quiz, accorpato classi; nonché l’ignobile crumiraggio di quegli insegnanti che hanno sostituito colleghi/e in sciopero”. Queste le parole di Cobas che insieme agli studenti, hanno manifestano in varie città.
Per i ragazzi delle superiori i test di italiano e matematica si svolgono in un’unica giornata. Gli studenti avranno a disposizione 90 minuti per ciascuna prova. Per quanto riguarda l’Italiano la prima parte riguarda la comprensione del testo: quattro testi di media lunghezza, narrativi ma anche relativi all’analisi di dati, sui quali dimostrare di avere buone capacità di comprensione. A questi sono collegate circa una cinquantina di domande a risposta multipla o aperta. Grammatica nella seconda parte: dieci domande che vanno dall’analisi del periodo a quella grammaticale, dall’uso dei pronomi a suffissi, prefissi e quant’altro. Una cinquantina di domande anche per Matematica.
Gli studenti delle superiori svolgeranno il test in forma anonima, solo i propri docenti sapranno associare il loro nome a quello del codice presente sui fascicoli. La prova non fa media con le valutazioni ottenute durante l’anno, a correggerla, però, sono gli insegnanti della scuola e quindi può accadere che la utilizzino come ulteriore strumento di valutazione. Intanto, l’Istituto di valutazione guarda al futuro. Tra le novità prossime l’introduzione di una valutazione anche per le competenze in lingua inglese e una prova per il quinto anno delle superiori. Ma non prima dell’anno scolastico 2015-2016.
Scuolazoo intanto ha pubblicato su sito le risposte burla che alcuni ragazzi hanno imbrattato sui fogli