Tornano a protestare i tanti docenti assunti con il piano straordinario della L.107/15 lontano da casa, capitanati dagli 8mila immessi in ruolo con la fase B.
Sostengono che “un algoritmo tuttora sconosciuto, non ha tenuto conto sia in fase assunzionale che di mobilità, dei punteggi, delle precedenze, e soprattutto delle preferenze espresse”.
Pertanto, dalle ore 13.00 di venerdì 31 marzo, provenienti da tutta Italia, si sono dati appuntamento davanti al ministero dell’Istruzione, in Viale Trastevere a Roma.
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“Non pretendiamo il posto sotto casa – scrive il Comitato #8000esiliatifaseb – ma reclamiamo i posti che per anni abbiamo occupato da precari e che ora rischiano di essere destinati alle nuove assunzioni, lasciando noi con più titoli e più esperienza lontano dai nostri alunni”.
Ritengono tutto questo “assolutamente ingiusto ed assurdo”. E chiedono “di porre rimedio agli errori perpetrati dalla legge detta della “Buona scuola”, peraltro ammessi dal Miur”.
“Saremo in viale Trastevere con tende e sacchi a pelo davanti al Miur, in attesa di essere ricevuti e trovare finalmente insieme una soluzione che sia rispettosa dei diritti di tutti gli insegnanti che hanno creduto nella Legge 107 e adesso si ritrovano ad essere i più penalizzati”.
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