Categorie: Personale

I tutor dei docenti immessi in ruolo devono essere retribuiti

Quest’anno scolastico sono entrati in ruolo circa 84 mila docenti. Dopo la fase 0 e la fase A che si è riferita ai posti in organico di diritto vacanti, e dopo la fase B in cui sono stati coperti i posti di organico di diritto rimasti vacanti e disponibili dopo la Fase A, si è passati all’ultima fase di immissioni in ruolo, denominata fase C, sui posti in organico potenziato.
Nei posti di organico di diritto sono entrati in ruolo circa 37 mila docenti, mentre sull’organico potenziato stanno prendendo servizio circa 47 mila docenti. Per la verità molti di questi insegnanti, stanno differendo la presa di servizio o stanno continuando a svolgere la supplenza annuale o fino al termine delle attività didattiche come previsto dal comma 99 della legge 107/2015.
Eccetto qualche decina di migliaia di docenti che rinvierà l’anno di prova al prossimo anno scolastico, il resto dei docenti immessi in ruolo lo affronterà già da quest’anno. In buona sostanza si pensa che almeno 60 mila docenti dovranno svolgere l’anno di prova nell’anno scolastico 2015-2016.
Per tale motivo le scuole si stanno attrezzando a nominare i tutor dei neo immessi in ruolo e ad eleggere il nuovo comitato di valutazione.
La novità di quest’anno sta nel fatto che i tutor dei docenti immessi in ruolo dovranno essere retribuiti con il fondo del miglioramento dell’offerta formativa. Infatti è utile sapere che nel decreto ministeriale n.850 del 27 ottobre 2015, all’art.12 comma 5 è scritto che all’attività del tutor è riconosciuto un compenso economico nell’ambito delle risorse assegnate all’istituzione scolastica per il Miglioramento dell’Offerta formativa; al tutor è riconosciuta, altresì, specifica attestazione dell’attività svolta, inserita nel curriculum professionale e che forma parte integrante del fascicolo personale.
Il positivo svolgimento dell’attività del tutor può essere valorizzato nell’ambito dei criteri di cui all’articolo 1, comma 127, della Legge. Nel decreto ministeriale suddetto è anche specificato che un docente tutor può seguire al massimo tre docenti neo-assunti e che inoltre deve essere un docente in possesso della stessa abilitazione del neo-assunto.
Tornando al fatto che i tutor dovranno essere retribuiti per il loro compito di tutoraggio si prevede una spesa globale di almeno 6 milioni di euro che andranno a pesare sulle già scarse economie dei fondi d’Istituto.

Lucio Ficara

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