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I vescovi non arretrano sull’ora di religione: migliora la personalità

La Conferenza episcopale italiana mantiene ferma la propria posizione sull’importanza dell’insegnamento della religione a scuola: a ribadirla è il capo dei vescovi italiani, il cardinale Angelo Bagnasco, in una lettera diffusa nell’arcidiocesi di Genova, in vista della scelta sulla partecipazione all’ora di religione cattolica per il prossimo anno scolastico.
Il presidente della Cei ha ribadito che l’insegnamento della religione nella scuola non è una forma velata di “catechismo” e nemmeno un “privilegio” concesso dallo Stato alla Chiesa. Nella lettera, riportata anche sull’Osservatore Romano, il sottolinea come l’ora di religione a scuola si fonda sul riconoscimento del “ruolo” del cristianesimo nella costruzione dell’odierna società e, soprattutto, dell’importanza della “dimensione religiosa” nella formazione di una personalità compiuta ed equilibrata.
Bagnasco ha inoltre sottolineato l’influenza culturale del cristianesimo e “la bellezza che la fede cristiana ha ispirato nel nostro Paese”, citando “arte, filosofia, musica, letteratura, calendario e tradizioni”. Tanto che, “non conoscere il fatto cristiano significa mancare di uno strumento di comprensione decisivo”.
La sottolineatura del presidente della Cei appare anche una risposta ai frequenti ‘attacchi’ che la Chiesa subisce periodicamente da diverse associazioni laiche e schieramenti religiosi alternativi al cristianesimo, di recente si sono espresse criticamente anche le comunità ebree
, che non concordano sulla presenza dell’ora di religione cattolica all’interno di tutti gli ordini scolastici italiani.
Alessandro Giuliani

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