Categorie: Politica scolastica

Ici alle paritarie? I radicali controcorrente: è giusto, ora i Comuni recuperino pure gli arretrati

Sono stati sempre controcorrente. E anche sul pagamento dell’Ici da parte delle scuole paritarie non sono da meno. Stiamo parlando dei radicali.

Che nel giorno del coro di no verso la sentenza emessa dalla Cassazione sulla vertenza avviata dal Comune di Livorno nel 2010, si schierano con i giudici. A esprimersi favorevolmente verso il parere di terzo grado in tribunale sulla questione Ici sì o no alle paritarie sono stati Maurizio Turco, deputato radicale, e Carlo Pontesilli, segretario di anticlericale.net.

“Il fatto che per anni si sia goduto di privilegi e ad un certo punto, a nostro avviso molto tardi, siano revocati è tutto fuorché revoca di una qualsiasi libertà”, hanno spiegato. Chiedendo anche che dopo questa sentenza tutti i Comuni italiani procedano “al recupero di tutte le somme non ancora prescritte”, hanno detto a Radio Radicale.

 

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“Dal 2006 – ha detto Turco – ci stiamo battendo contro le diverse leggi messe in campo per violare il principio della concorrenza sleale nei confronti di imprenditori non confessionali. Leggi puntualmente modificate per perpetrare il privilegio ed oggi attendiamo il responso della Corte europea di Giustizia. Peraltro nel recepimento del nuovo concordato del 1984 – sottoscritto dal Presidente del Consiglio Craxi e, tra gli altri, dal Ministro dell’Interno Oscar Luigi Scalfaro – si dà conto che per la Commissione paritetica Italia-CEI : “Quando … l’ente (ecclesiastico) svolga attività come quelle di assistenza e beneficenza, istruzione, educazione e cultura e, in ogni caso, attività commerciali o comunque a scopo di lucro, queste attività agli effetti civili non sono considerate come attività di religione o di culto. Naturalmente gli enti ecclesiastici possono liberamente svolgere attività diverse da quelle di religione o di culto”.

Quindi la Cassazione non avrebbe fatto altro che “ristabilire la lettera di quegli accordi, che furono traditi dallo Stato”, ha concluso Pontesilli.

 

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Alessandro Giuliani

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