Categorie: Generico

Identikit del precario secondo i dati del MPI

Si parla molto in questi giorni di precari e di graduatorie permanenti, ma quanti sono (e soprattutto chi sono), con esattezza, i docenti precari?
Alla domanda risponde una accurata indagine condotta dal Sistema Informativo del M.P.I. sulla base delle domande di inserimento nelle graduatorie permanenti presentate in tutta Italia.
Un primo dato riguarda il numero complessivo dei docenti: sono poco meno di 300mila, 294.951 per la precisione, ai quali corrispondono però quasi 600mila domande dal momento che ogni precario poteva chiedere di essere inserito in più graduatorie (una curiosità: sono quasi duemila i docenti che hanno fatto domanda per tutti e 4 gli ordini di scuola, dalla materna alle superiori).
La ricerca consente anche di tracciare una sorta di "identikit del precario": ha poco meno di 40 anni, è donna con un figlio ed è nata al sud (prevalentemente in Sicilia).
L’indagine evidenzia infatti che l’82% dei docenti inseriti nelle graduatorie permanenti è di sesso femminile (si va dal 72% delle superiori alle 99% delle materne) ed ha un’età media di 39 anni (l’età media dei docenti di ruolo è di 47); le insegnanti più giovani si trovano nella scuola elementare (35 anni) mentre l’età media nella scuola secondaria sale a 41.
Il 58% degli aspiranti è nato nel Mezzogiorno d’Italia (38% nel sud e 20% nelle
isole); in particolare Sicilia, Campania, Puglia e Calabria rappresentano le regioni che hanno visto nascere la maggior parte dei docenti precari.
Tra gli aspiranti che possiedono un diploma di laurea, le donne hanno preferibilmente una laurea in un settore letterario o linguistico, mentre gli uomini hanno per lo più una laurea in un settore matematico o tecnologico.
Nel rapporto di sintesi, il cui testo completo è disponibile nel sito del Ministero, non mancano le curiosità: i docenti che fanno domanda per regioni diverse da quella di residenza sono concentrati soprattutto in Umbria, Molise e Basilicata; la spiegazione è semplice: le ridotte dimensioni di queste tre regioni offrono meno opportunità delle regioni più vaste. Nella scuola elementare, un docente su 4 possiede almeno un titolo di specializzazione (sostegno o lingua straniera) anche se non sempre è ben finalizzato rispetto alle richieste del sistema: per un posto di lingua francese ci sono mediamente 6 domande (che diventano addirittura 9 per lo spagnolo), mentre per la lingua inglese c’è quasi la parità.

Reginaldo Palermo

Articoli recenti

Da manager docente precario, immesso in ruolo a 63 anni dopo un decennio di supplenze: un caso non raro

Da qualche anno, soprattutto dopo la pandemia da Covid, assistiamo ad una crescita di casi…

20/11/2024

Autonomia differenziata: la bocciatura della Corte costituzionale

La Corte Costituzionale ha bocciato ben sette punti nevralgici della legge sull’autonomia differenziata tra cui…

19/11/2024

Bravate e reati: c’è una bella differenza

Frequentemente si confondono due termini: bravata e reato. In realtà si tratta di due situazioni ben…

19/11/2024

Violenza sulle donne, Valditara: è legata al narcisismo dei maschi ma è anche una conseguenza dell’immigrazione illegale

Continuano le prese di posizione sulle parole pronunciate dal ministro Valditara in occasione della inaugurazione…

19/11/2024

Supplenze tra due periodi interrotti da sospensione delle lezioni: quando spetta la conferma e quando la proroga del contratto

Il conferimento delle supplenze temporanee si attua mediante la stipula di contratti di lavoro a…

19/11/2024

L’erede al trono di Norvegia arrestato per stupro: né patriarca né straniero

Se il patriarcato non c’entra, ma c’entra il fenomeno degli stranieri che stanno arrivando in…

19/11/2024