Il problema dei docenti idonei del concorso 2020 tiene sempre banco; da giorni alla nostra redazione continuano ad arrivare lettere di comitati, gruppi e singoli docenti che ricordano la loro situazione: nel 2020 hanno superato un concorso ma rischiano di non entrare in ruolo perché saranno messi in cosa ai vincitori dei concorsi PNRR che, a seguito degli accordi con l’UE, avranno la precedenza.
Sul tema sta intervenendo il mondo sindacale e anche quello della politica.
L’opposizione coglie l’occasione per sottolineare il fallimento delle politiche di reclutamento di questo Governo, mentre i sindacati rilanciano per l’ennesima volta la proposta di utilizzare il meccanismo del doppio canale.
Non mancano poi iniziative a livello regionale per tentare di ridurre il più possibile le conseguenze delle norme in vigore.
E’ di queste ore, per esempio, la notizia secondo cui in Sicilia il direttore regionale abbia incontrato i sindacati dando assicurazione che di aver già interloquito con il Ministero per trovare soluzioni adeguate.
Per parte sua il Ministro, con un post su X, sostiene che “i primi risultati delle immissioni in ruolo degli #idonei2020 si stanno rivelando un successo, smentendo i soliti allarmisti e mestatori di professione: 538 idonei assunti in Piemonte, almeno 450 in Emilia, 667 nel Lazio, 243 in Sicilia”. “Come promesso a suo tempo, il percorso di assunzioni è iniziato quest’anno e proseguirà fino ad esaurimento delle graduatorie. Senza il nostro intervento, gli idonei sarebbero rimasti fuori. Nei prossimi giorni tutti i dati definitivi”.
Mostra ottimismo anche il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega Mario Pittoni, già presidente della commissione Cultura al Senato, che dichiara: “Quasi metà dei docenti idonei del concorso ordinario 2020, che l’anno scorso col decreto PA bis sono entrati in graduatorie di merito valide fino al loro esaurimento, sono già stati assunti a tempo indeterminato e lo scorrimento prosegue, pur momentaneamente rallentato dall’impegno europeo del Governo precedente a favore dei vincitori dei concorsi PNRR”.
A conti fatti, ad oggi, dovrebbero esserci ancora 25mila docenti del concorso 2020 da sistemare, ma il Governo pensa di riuscire a chiudere la vicenda in tempi ragionevoli (si parla comunque di almeno un paio di anni).
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