Passano gli anni e il precariato nella scuola rimane immutato, anzi risulta in costante crescita: al record dei quasi 250.000 supplenti annuali, negli ultimi mesi si è sommata la vicenda degli idonei dei concorsi 2020 e 2023 che, bando alla mano, non possono essere immessi in ruolo. Ed è appena stato pubblicato il bando del concorso Pnrr2 2024/25 che con molta probabilità produrrà altre decine di migliaia di idonei che non verranno anche stavolta stabilizzati. La Tecnica della Scuola ha fatto il punto della situazione con Elvira Serafini, segretaria generale Snals-Confsal.
“Parliamo di un precariato – ha detto la sindacalista – che ha dei numeri altissimi e a tutto campo, in tutte le aree: non solo in discipline umanistiche ma anche scientifiche e tecniche e del sostegno. Serve una soluzione e la chiediamo immediata: per noi va attivato da subito il doppio canale, per poter soddisfare con un’immissione in ruolo diretta sia coloro che sono in attesa da anni per poter essere messi nei ruoli, sia i vincitori dei concorsi. Sono loro i protagonisti della scuola viva e di conseguenza meritano un riconoscimento effettivo”.
Serafini ha ricordato che “ce lo dice persino Bruxelles che dovremmo dare l’opportunità di avere contratti a tempo interminato per coloro che hanno un periodo continuativo di servizio. E soprattutto stiamo ponendo grandi attenzioni per cercare di portare avanti un discorso chiaro, significativo e incisivo per gli idonei 2020 e 2023: non ci può essere un annullamento di chi ha superato un concorso”.
La segretaria generale Snals ha aggiunto che “il precariato storico si è moltiplicato a livello di scuola: nessun governo è riuscito nella impresa di abbattere i numeri, visto che ogni anno vengono convocati e contrattualizzati oltre 200 mila supplenti annuali: la soluzione – ha concluso Serafini – potrebbe essere il doppio canale, anche perché noi abbiamo una riforma del reclutamento con cui dovere fare i conti”.