
Mentre continuano le proteste dei precari che, pur avendo superato un concorso a cattedre, non riescono ad entrare in ruolo e anzi alle volte si vedono superati dai vincitori di un concorso successivo, la politica sta cercando una soluzione al problema.
La questione è che con gli ultimi concorsi sono state abolite le graduatorie di merito e quindi chi non risulta fra i vincitori non ha titolo ad essere assunto in ruolo e deve ripetere la procedura concorsuale.
Nel corso della conversione in legge del decreto milleproroghe c’è stato qualche tentativo di inserire un emendamento per risolvere la questione, ma già in Commissione le proposte di modifica si sono fermate.
Su quale possa e debba essere la strada da percorrere, Mario Pittoni, responsabile scuola della Lega, ha le idee chiare: “Già a gennaio – scrive in un suo post di FB – avvertivo che l’eventuale via libera alle graduatorie di merito nei concorsi Pnrr non è questione di emendamenti, in quanto il confronto (in corso) è con la Task force Pnrr della Commissione europea”.
“L’approvazione dell’emendamento al Milleproroghe che va nella stessa direzione (curiosamente presentato dalla sinistra, che col Pnrr si era impegnata in senso opposto) – aggiunge Pittoni – avrebbe rappresentato una forzatura nel bel mezzo della trattativa, in grado di compromettere il risultato. Nel dialogo con Bruxelles il rispetto reciproco è infatti fondamentale”.
Mario Pittoni ritorna anche su un’altra questione: “La cadenza annuale dei concorsi Pnrr da cui deriva l’eliminazione delle graduatorie di merito concordata con l’Europa dal passato Governo si sta confermando impraticabile” (per la verità il Ministro Valditara ha più volte dichiarato che i concorsi annuali sono un obiettivo imprescindibile).
Fin qui – ricorda infine Pittoni – è stata vinta “la battaglia per la restituzione delle graduatorie di merito agli idonei del concorso ordinario 2020” e questo, conclude, “mi rende particolarmente ottimista sull’obiettivo del ripristino delle graduatorie di merito anche in tutti i concorsi Pnrr, ovviamente salvaguardando i diritti di chi è in liste d’attesa precedenti”.