La promessa del premier Monti di non far mancare alle scuole non statali il “necessario sostegno economico” ha creato una scia di reazioni contrariate. Ad usare i toni più aspri è Giulia Rodano, responsabile nazionale Scuola e Cultura dell`Idv, secondo cui le affermazioni rilasciate dal presidente del Consiglio nel corso di un intervista rappresentano la conferma “che dopo il governo Berlusconi occorre costruire un`alleanza alternativa a Monti e al montismo”.
Secondo Rodano l’attaccamento di Monti alla scuola non statale (“Io che ho studiato in una scuola cattolica, conosco ovviamente il grande ruolo, accanto all’istruzione pubblica, dell’istruzione paritaria e al contributo sociale che le scuole non statali offrono sopperendo alle difficoltà di molte realtà del paese”) rappresenta la conferma che per la pubblica non possono esserci, almeno fino a quando ci sarà questo Governo, investimenti o possibilità di rilancio. Anzi. “Il presidente Monti – sostiene la rappresentante dell’Italia dei Valori – ci ha tolto gli ultimi dubbi sulla considerazione di questo governo per la scuola pubblica. Dopo aver continuato sulla strada dei tagli indiscriminati a tutte le strutture della formazione e della ricerca pubbliche, dopo che con la spending review ha ridotto non solo le risorse, ma anche le opportunità per gli insegnanti precari e aumentato le tasse agli studenti, ora ci fa sapere che la sua preoccupazione è la scuola privata, per la quale ha promesso di trovare nuovi fondi”.