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III Congresso provinciale Flc Cgil Catania

Cultura, Conoscenza, Libertà. Tre parole, semplici ma fondamentali, che segnano il percorso degli ultimi tre anni di attività della FLC CGIL Catania, il primo sindacato per numero di iscritti della provincia etnea, che ieri ha celebrato il suo III Congresso Provinciale, riconfermando all’unanimità la segretaria generale uscente, Antonella Distefano.
Al congresso cui hanno partecipato, tra gli altri, il rettore dell’Ateneo catanese Giacomo Pignataro, Giusto Scozzaro, segretario generale FLC CGIL Sicilia, Francesco Sinopoli della segretaria FLC CGIL nazionale, Pina Palella e Giovanni Pistorio della segretaria provinciale CGIL Catania, erano presenti 87 delegati, di cui 42 donne (quasi il 50 per cento), il 20 per cento di giovani, oltre il 40 per cento di Rsu, la rappresentanza di tutti i territori della provincia e di tutti i comparti.
Nella sua relazione, la neo segretaria Antonella Distefano ha tracciato una sintesi dei cinque comparti della FLC CGIL, Scuola, Università, Ricerca, AFAM e Formazione Professionale attraversati trasversalmente dalla piaga del precariato e dei continui, e pesantissimi, tagli all’istruzione e all’innovazione.
“Il settore della Conoscenza con oltre 15% di decurtazioni – ha esordito la neo eletta Antonella Distefano – è il più penalizzato di tutti i rami colpiti dalla spending rewiev e a Catania la fotografia è ancora troppo desolante”.
A cominciare dall’Università che continua a subire decurtazioni che si ripercuotono sull’organico di ricercatori e docenti passati dai 2639 del 2009, ai 2028 del 2013, con un taglio netto, quindi, di 611 posti. Il numero di corsi di laurea attivati è passato dai 182, sempre del 2009, ai 111 attuali. Resta in stallo il destino di docenti precari che “rispetto al precariato nella scuola – ricorda Antonella Distefano – non è inquadrato in una graduatoria e, in alcuni casi, non risulta nemmeno inserito nei portali di Ateneo”.
Diminuiscono inoltre le iscrizioni dell’11%. “I giovani scompaiono dalla nostra società – ha dichiarato il rettore Giacomo Pignataro – vanno a cercare fortuna altrove o si chiudono in casa, restando fuori da ogni percorso formativo”.
Ma proprio dall’Università arriva la buona notizia della stabiilzzazione per 90 lavoratori del settore tecnico-amministrativo, che verranno assunti entro l’anno con un contratto a tempo indetermianto.
“Quest’anno abbiamo destinato l’85 per cento dei vincoli delle assunzioni” ha assicurato Pignataro. “Resta il nodo degli oltre 200 lavoratori universitari del Policlinico catanese ancora nel limbo”, ha ricordato poi Antonella Distefano. “Proseguiamo i lavori del protocollo d’intesa nell’ambito di una soluzione più generale – ha risposto il rettore Pignataro – ma in questo momento il dialogo è una cosa importante”.
Quanto ai lavoratori del settore Scuola, dopo i dimensionamenti selvaggi, molte scuole sono rimaste prive dei servizi essenziali mentre il personale ATA è ridotto ai minimi termini, sia come amministrazione che come collaboratori scolastici. A Catania ci saranno 199 esuberi ATA nella scuola secondaria.
“Complessivamente in Sicilia gli esuberi per il prossimo anno saranno ben 1110, di cui 60 nella scuola primaria, 77 nella scuola secondaria di primo grado e 961 nella scuola secondaria di secondo grado – ha sottolineato Giusto Scozzaro, FLC CGIL Sicilia – Esuberi che si vanno ad aggiungere ai tagli che, negli ultimi tre anni, sono stati circa 4000 tra docenti e ATA.
Nella sola scuola elementare, in cinque anni, sono state tagliate 281 classi, con una restrizione d’organico di ben 1431 posti”.
“Nemmeno la Ricerca si è salvata dal ‘sacro fuoco’ del risparmio a tutti i costi – ha commentato ancora la segretaria generale FLC CGIL Catania – un settore sempre di più precarizzano che rende difficile persino la sopravvivenza di ricercatori e personale tecnico”.
“E anche se dall’Europa arrivano moniti sugli investimenti in tali settori, nessuna inversione di tendenza è stata rilevata – ha aggiunto Francesco Sinopoli della segretaria FLC CGIL nazionale – Con la spending review il taglio al fondo ordinario della Ricerca è stato di oltre 51 milioni di euro”.
Per quanto riguarda il settore dell’Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM) è necessario affrontare il rapporto fra Conservatori e gli ex Istituti Musicali Pareggiati, Accademie Statali e quelle legalmente riconosciute nell’obiettivo della statizzazione per Antonella Distefano. La FLC di Catania ha seguito le vicende dell’Istituto musicale “Vincenzo Bellini” che rischia, tra l’altro, di restare senza adeguati finanziamenti, ad oggi erogati dal consorzio comune-provincia.
Ultima questione quella dei lavoratori nella Formazione professionale che in Sicilia ha vissuto molti mesi travagliati e di paralisi, con la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro. Già da anni la FLC e la CGIL avevano denunciato le distorsioni nel settore e si erano impegnate nella proposta di azioni concrete per farlo uscire dal binario morto nel quale era finito a causa di una politica malata che aveva gonfiato oltre misura gli organici, penalizzando l’offerta formativa e il lavoro stesso degli operatori. Da qualche mese il CIAPI ha indetto bandi concorsuali per riassorbire 1415 lavoratori licenziati da enti sotto inchiesta, privi di finanziamenti e ormai allo sfascio. “Sono contratti a tempo determinato che rappresentano solo una boccata d’ossigeno per lavoratori senza stipendio anche da 24 mesi”, dice Distefano.
Proprio di questi giorni è la sigla dell’ “Accordo per la trasparenza e la pubblicità nel settore della Formazione professionale”. L’accordo trilaterale mira a garantire la stabilità occupazionale di tutti i lavoratori della formazione professionale.

Redazione

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