Buona scuola da smantellare o da aggiustare? Fra non molto lo sapremo, mentre si va profilando una possibile riformulazione dei fondi da destinare al “bonus merito”, i quali, secondo quanto anticipa Il Sole 24 Ore, passerebbero, dagli attuali, compresi fra un minimo di 548,53 milioni a un massimo di 79.218 (in media ogni prof ha ricevuto 207 euro lordi), a 130 milioni per poi risalire a 160 a regime dal 2019.
“Settanta milioni- precisa Il Sole 24 Ore– sui 200 stanziati dalla Buona Scuola serviranno infatti a finanziare gli aumenti previsti dal recente rinnovo del contratto che consentiranno anche agli 1,1 milioni di dipendenti della scuola (e dunque non solo ai docenti) di avvicinarsi o sfondare il muro degli 85 euro di aumento previsti per il resto della Pa. Fermo restando che a decidere i parametri per le singole scuole saranno i comitati di valutazione mentre la lista dei prof premiati verrà compilata dai dirigenti scolastici”.
Tuttavia il punto, secondo Il Sole, sarebbe un altro, e quale?
Siccome il nuovo Governo giallo-verde, in base alla promesse fatte, vorrebbe “intervenire massicciamente sul precariato. Sia sul fronte dei maestri magistrali sia su quello dei supplenti con oltre 36 mesi. A quel punto i 130 milioni quest’anno (160 a regime) che restano appostati sul merito diventerebbero un’occasione troppo ghiotta per non essere sfruttata”.
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