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Il 10 aprile della Flc-Cgil: Il futuro dei lavoratori precari della conoscenza è il futuro dell’Italia

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Un piano di rifinanziamento della ricerca, della scuola, dei conservatori, delle accademie e delle università pubbliche che parta dallo sblocco del turn-over e dall’incremento progressivo del tasso d’investimento sull’istruzione e la ricerca in rapporto al Pil. Perché la conoscenza non è un costo, ma una risorsa necessaria per lo sviluppo culturale, sociale ed economico.
Una nuova centralità per il Contratto Collettivo Nazionale, inclusivo e rafforzato, che equipari, a parità di prestazione, i diritti del personale a tempo determinato con quello a tempo indeterminato.
Un nuovo welfare universalistico e inclusivo di diritti e tutele, fuori e dentro il lavoro: continuità di reddito per chi lavora con contratti precari e un reddito minimo per chi non può accedere agli ammortizzatori sociali.
Un piano pluriennale di stabilizzazione e di reclutamento di tutti i precari della scuola, docenti e ATA.
No a nuovi concorsi senza prima avere definito il piano pluriennale di stabilizzazione dei precari iscritti nelle graduatorie e l’aumento degli organici.
Istituzione dell’organico funzionale al POF per Docenti e ATA con il superamento della distinzione tra organico di fatto e organico di diritto. Previsione di figure tecniche nell’organico della scuola del primo ciclo al fine di garantire la piena funzionalità dei laboratori.
Ritiro immediato del decreto sul passaggio dei docenti inidonei e degli ITP ex EE.LL. sui profili ATA e scongelamento delle quote di organico dei posti di assistente tecnico per l’utilizzo degli ITP soprannumerari nella provincia.
Immissioni in ruolo su tutti i posti liberi del personale ATA con decorrenza 1 settembre 2012.
Stabilizzazione di tutti i precari, in tutte le forme atipiche, negli Enti Pubblici di Ricerca. Piena esigibilità dell’art. 5 del CCNL (tenure track) per la trasformazione a tempo indeterminato dei contratti a TD, che deve diventare l’unica forma di reclutamento precaria.
Proroga dei contratti in scadenza nella Ricerca entro quest’anno (2013), con risorse necessarie subito disponibili.
Superamento dei vincoli di assunzione, come il limite delle piante organiche e del turn over negli Enti Pubblici di Ricerca, e programmazione ciclica per il reclutamento.
Unificazione nelle Università di tutti le tipologie di contratto precario in un unico contratto pre-ruolo.
Piano straordinario di reclutamento e poi un piano ordinario di assunzioni con scadenze definite e cicliche nelle Università . In particolare si deve puntare verso il reclutamento di Ricercatori a temp determinato esclusivamente di tipo B (tenure track).
Stabilizzazione per il personale tecnico amministrativo precario delle Università.
Valorizzazione del dottorato di ricerca come primo gradino della ricerca, come sancito dalla Carta europea dei ricercatori, e rifinanziamento delle borse di dottorato.Inoltre, bisogna riconoscere a tutti i precari, docenti e tecnico-amministrativi la partecipazione e della rappresentanza negli organismi di Ateneo.
Riconoscimento dell’elettorato attivo e passivo alle RSU per i precari della conoscenza.
Stabilizzazione nelle Accademie di Belle Arti e nei Conservatori e immediata emanazione del regolamento per il reclutamento. Finanziamento degli Istituti Superiori di Studi Musicali per scongiurarne la chiusura.
Certezza e regolarità del pagamento dello stipendio e delle ferie non godute per i supplenti nella scuola statale, che garantiscono il diritto all’istruzione.