Come è noto, dal 10 luglio, per entrare a scuola gli alunni da zero a sedici anni devono essere in regola con le dieci vaccinazioni obbligatorie previste dalla legge Lorenzin del 2017. Chi ha meno di sei anni e non ha seguito la profilassi non entra all’asilo, per i genitori di tutti gli altri scatterà una multa da 100 a 500 euro. I verbali sono già partiti: lunedì 8 agosto a Rimini i vigili avrebbero consegnato 27 lettere a famiglie no vax, comunicando loro che i figli (già iscritti) non saranno accettati nei nidi e nelle materne.
Pare dunque che a livello nazionale, scrive Il Messaggero, il 4% dei bimbi fino a sei anni non potrà frequentare l’asilo poiché non immune alla polio (la copertura dell’esavalente è al 96%) e il 5,1% perché non ha fatto l’anti-morbillo (contenuto nella trivalente, la cui copertura è del 94,5%).
Per la scuola dell’obbligo la situazione è critica, dal momento che la multa potrebbe non rappresentare un deterrente definitivo per il fronte duro dei no vax: in classe potrebbe entrare il 9,3% di alunni senza quarta dose di anti-polio (90,7% la copertura nazionale, insufficiente per debellare la malattia) e il 10,8 non immune al morbillo. A Bolzano solo il 65% sarebbe vaccinato contro il morbillo e il 60% contro il meningococco, qui il comune ha espulso dalle materne 470 bambini regolarmente iscritti ma non vaccinati.
La mappa dell’Italia non appare dunque omogenea: ci sono regioni virtuose e aree dove il credo no vax ha messo radici profonde.
La novità di quest’anno, per le famiglie, è un alleggerimento degli oneri burocratici grazie all’introduzione dell’Anagrafe vaccinale. Grazie alla comunicazione telematica tra Asl e istituti, non è stato necessario presentare alle scuole i certificati di avvenuta vaccinazione entro il 10 luglio.
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