Martedì 10 gennaio riprende tra Miur e Sindacati il confronto per discutere del contratto sulla mobilità 2017/2018.
Dopo l’accordo politico raggiunto il 29 dicembre 2016, si incomincia a parlare dei problemi tecnici da risolvere in questo contratto della mobilità.
Il fatto che si sia raggiunto un accordo politico non significa che la strada dell’accordo sia in discesa o addirittura a portata di mano. Si presume che per la gravità degli argomenti in discussione, ci vorrà almeno una settimana prima di chiudere definitivamente questa partita.
Come prima cosa si dovrà disporre la norma che riguarda la deroga al vincolo triennale per tutti i docenti, sia quelli che hanno stipulato un contratto triennale con una scuola perché titolari di ambito, sia quelli che entrati in ruolo entro il primo settembre 2015 sarebbero vincolati alla provincia di titolarità e con tale svincolo sarebbero liberi di muoversi anche fuori provincia oltre che in provincia.
Poi si dovrà normare la questione delle 15 preferenze di cui fino a 5 scuole e il resto ambiti o nel caso dell’interprovinciale anche province. Non dovrebbero esistere più differenze di numero di preferenze tra secondaria, primaria e infanzia. In buona sostanza anche i docenti della primaria e dell’infanzia potranno mettere più ambiti e più province nel limite delle 15 preferenze.
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Si dovrà chiarire che la mobilità professionale, ovvero i passaggi di cattedra e quelli di ruolo si effettueranno soltanto sul 10% dei posti disponibili. Questo 10% è la percentuale massima della mobilità professionale sia a livello provinciale che interprovinciale. Sarà molto complicato per il 2017/2018 ottenere un passaggio di cattedra o di ruolo.
Per quanto attiene l’individuazione dei docenti soprannumerari e la composizione delle graduatorie interne d’Istituto, si dovranno stabilire i criteri con cui graduare i docenti titolari su scuola e quelli titolari su ambito. Il Miur vorrebbe creare due graduatorie distinte e separate, a perdere il posto per prima sarebbero i titolari su ambito. Ma è prudente attendere i passaggi contrattuali, prima di fare le dovute considerazioni.
Poi bisognerà decidere se il servizio pre ruolo varrà come servizio effettivo per lo svincolo del quinquennio di sostegno. Invece appare ormai acclarato che il servizio di pre ruolo ( in qualsiasi ordine o grado di scuola prestato) o il servizio prestato in altro ruolo avrà lo stesso punteggio del servizio di ruolo prestato nel ruolo di attuale appartenenza.
È da specificare che il servizio pre ruolo e quello prestato in altro ruolo varrà uguale a quello prestato nel ruolo di attuale appartenenza solo per la mobilità volontaria, mentre le cose resteranno come in passato per la mobilità d’ufficio e per le graduatorie interne per l’individuazione die perdenti posto.
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