Categorie: Politica scolastica

Il 10 marzo le proposte alternative, il 12 marzo in piazza

Nel Consiglio dei ministri di questa sera sono state presentate solo le linee guida della riforma sulla scuola. ll disegno di legge sarà approvato martedì prossimo in un nuovo Cdm.

“Se Renzi dice di non volere fare passi indietro noi faremo altrettanto – dichiara Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’UdS – Lo spostamento della presentazione del Ddl è l’ulteriore conferma della confusione che regna nelle stanze del Governo. Siamo notevolmente preoccupati rispetto alle linee guida presentate dalla Giannini poiché rispecchiano gli indirizzi tanto contestati de La Buona Scuola. Dalla valutazione sino alla figura del Dirigente Scolastico, dallo school bonus fino alle detrazioni fiscali per gli iscritti alle private, si insegue un modello di scuola lontano dai bisogni reali del Paese. Ancora una volta è emersa un sostanziale disinteresse verso il diritto allo studio, verso un’implementazione della democrazia nella governance scolastica, verso una riforma dei cicli e tante altre istanze portate negli ultimi anni”.

“Il 10 marzo, giorno della presentazione del ddl al CdM, l’Unione degli Studenti presenterà alla Camera l’Altrascuola, una proposta alternativa discussa dagli studenti di tutto il Paese durante l’autunno di mobilitazione” – continua Lampis – “Sfideremo il Governo su cinque capitoli: un nuovo diritto allo studio col fine di raggiungere la piena gratuità dell’istruzione, un’alternanza scuola-lavoro finanziata e qualificata, finanziamenti per il rilancio dell’autonomia scolastica, una riforma della valutazione in chiave democratica, investimenti sostanziosi sull’edilizia scolastica. Torneremo nelle piazze il 12 marzo per rifiutare la riforma renziana, per rivendicare un’alternativa che parta dalla Legge di Iniziativa Popolare depositata ad Agosto e per un altro modello di Paese, che rigetti precarietà e austerità!”.

“Le linee guida presentate dalla Ministra” – aggiunge Alberto Campailla, portavoce di Link Coordinamento Universitario – “non fanno cenno nuovamente a come verrà modificato il sistema di abilitazione all’insegnamento. Come diciamo da tempo, l’introduzione delle magistrali abilitanti dal 2016, proposte dal Governo mesi fa, rischiano di escludere una parte consistente di studenti dalla possibilità di assecondare le proprie legittime aspettative. Nonostante le numerose assemblee, le iniziative negli atenei, la raccolta firme che da tempo abbiamo avviato, manca ancora una volta una risposta chiara a queste richieste. Questo ennesimo rinvio dei provvedimenti su “La Buona Scuola” è un’offesa alle migliaia di studenti e di precari, che attendono di essere stabilizzati, e manifesta l’assoluto disinteresse del Governo per la scuola e per il futuro di migliaia di persone”.

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