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Il 13 febbraio Giornata dell’epilessia: che fare se un alunno va in crisi

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E’ remota la  possibilità che un insegnante si ritrovi in classe un alunno in preda a crisi epilettica? Sembra di no considerando che la malattia si manifesta molto spesso prima della pubertà e che il 30% di tutte le epilessie è resistente ai farmaci.

Insegnare dunque al personale della scuola come gestire una crisi convulsiva in classe è l’obiettivo dell’incontro del 13 febbraio prossimo, promosso dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù in occasione della giornata mondiale per l’epilessia, alla quale sono stati invitati più di 50 gli istituti

Video tutorial realizzati per l’occasione, esempi pratici, strumenti tecnici e tanta teoria, come la somministrazione di farmaci in caso di crisi, saranno i temi portanti de “La scuola non ha paura delle crisi”.

 

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L’epilessia è una malattia neurologica dovuta sia ad una predisposizione genetica, sia a lesioni cerebrali. Colpisce mediamente l’1% della popolazione. Si manifesta con crisi di vario tipo nei primi anni di vita (entro i 12 anni nel 70% dei casi) con conseguenze negative sullo sviluppo psicomotorio e ricadute sul piano sociale.

All’ospedale Pediatrico Bambino Gesù ogni anno vengono effettuati oltre 600 ricoveri per epilessia, pari a circa il 60% delle attività dell’unità Operativa Complessa di Neurologia. Dal 2010 ad oggi sono stati eseguiti più di 130 interventi chirurgici con una percentuale di successo pari al 70%. Vale a dire che 7 bambini su 10 sono guariti completamente. Quanto più l’intervento è precoce, tanto più alta è la possibilità che la malattia scompaia del tutto.