Padre Gabriele Amorth, presidente emerito dell’Associazione Internazionale degli Esorcisti, è stato ospite in studio dello speciale della trasmissione “Vade Retro” su TV2000 (emittente dei vescovi italiani) dedicato all’ “abdicazione” di Benedetto XVI. La puntata è stata intitolata: “Joseph Ratzinger e il Diavolo. Storia e contro-storia di un pontificato all’insegna della battaglia contro il maligno”. Il succo dell’intervento dell’esorcista più famoso d’Italia si può riassumere in questa dichiarazione: “Papa Benedetto XVI ha fatto molte cose per gli esorcisti, a cominciare dalla stesura del catechismo della Chiesa cattolica e per aver consentito a noi esorcisti di poter amministrare il sacramentale dell’esorcismo non solo a persone che subiscono la possessione diabolica ma anche su quelle persone che subiscono disturbi diabolici, come la vessazione e l’infestazione diabolica”. Tutti sanno che Benedetto XVI, prima di diventare papa, è stato per 23 anni prefetto dell’ex Sant’Uffizio (ormai Congregazione per la dottrina della fede). Padre Amorth recentemente è stato polemico a proposito delle malvagità fisiche come lo yoga e del maligno che si cela dietro libri come Harry Potter.
A me è capitato spesso di leggere libri su indicazione dei miei alunni e così è stato per Harry Potter e la pietra filosofale di J. K. Rowling. Accompagnava il volume di HP un bigliettino: “Questo è per lei. (Se vuole leggerlo). HP non è Calvino, sicuramente. PS.: la porterà lontano! Federica”. Sinceramente penso che poteva firmarsi Hermione! Non so perché ho pensato subito a Calvino del Calvismo e non ad Italo. Tra le pagine del libro, petali di fiori. Ma le pagine profumavano tutte di righe carezzate dalle dita che prima di me le avevano sfiorate. Un grande onore per me avere lo stesso libro da leggere dopo di Lei. Mi son preso (da Babbano) un tempo lungo per la lettura, perché dovevo leggerlo quando le pagine l’avessero deciso.
Più di una volta ho sognato di HP dopo averlo letto sul tardi. Mi era entrato dentro perché io prendevo il treno al binario nove e tre quarti. Ho impiegato tanto tempo per leggere l’inizio di questa saga moderna, ma dal sapore antico, che – con la ricerca della pietra filosofale – mi catapultava in in pieno Medio evo. Una storia di amore e di amicizia, alla ricerca dei propri genitori amati e non conosciuti e dei veri fratelli e sorelle: Hermione, Ron, Neville. C’è il mondo della scuola, che è vita, dove si impara a tirar fuor da sé, quasi per magia, tutto ciò che si impara. Ci sono tanti personaggi straordinariamente affrescati da aggettivi sapientemente posizionati.
C’è Hagrid, umanissimo burbero. C’è un maestro Silente, discretamente presente come una divinità che non disturba e non si sostituisce, ma sa intervenire e premiare chi merita: “Soltanto chi avesse voluto trovare la pietra… bada bene: trovarla, non usarla… sarebbe stato capace di prenderla”.
Il 17 febbraio 1600, moriva il “martire” Giordano Bruno, filosofo e libero pensatore, condannato per eresia dal Tribunale centrale del Sant’Uffizio ed arso vivo in Roma a Campo dei fiori con la lingua serrata perché non parlasse. Nell’Archivio storico Capitolino si conversa questa testimonianza del tempo: “Sta per brugiarsi un relasso ostinato chiamato Tadeo (sic) Bruno da Nola, grandissimo letterato, che per tre anni è stato al Santo Officio, il quale ultimamente dicesse al cardinale Santa Severina che egli di dottrina, et massime di filosophia sapeva più di San Tomaso, et che con maggior allegrezza haveva inteso la sua sentenza di essere arso, che essi con amaritudine et dispacere non glila havevano letta”. Oggi “Campo dei fiori” è una delle più suggestive piazze di Roma con i suoi mercatini che circondano il monumento al filosofo di Nola, opera di Ettore Ferrara (1889). Il filosofo rivolge il volto e lo sguardo in direzione della Città del Vaticano, in segno di ammonimento alla Chiesa.
I miei maestri preferiti si chiamano Socrate, Gesù e Giordano Bruno. Li hanno condannati tutti a diversa morte.