Il 21 febbraio si celebra in tutta Italia la prima “Giornata Nazionale del Braille”
Con legge del 3 agosto 2007, n. 126 (in Gazzetta Ufficiale n. 189 del 16 agosto2007), il Parlamento Italiano ha istituito la “Giornata Nazionale del Braille”, da celebrarsi annualmente il 21 febbraio, “quale momento di sensibilizzazione dell’opinione pubblica nei confronti delle persone non vedenti” (comma 1, articolo 1).
La particolare ricorrenza, considerata dalla legge come solennità civile, prevede che “nell’ambito di tale giornata, le amministrazioni pubbliche e gli altri organismi operanti nel settore sociale possono promuovere idonee iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, nonché studi, convegni, incontri e dibattiti presso le scuole e i principali mass-media, per richiamare l’attenzione e l’informazione sull’importanza che il sistema Braille riveste nella vita delle persone non vedenti e di quanti sono coinvolti direttamente o indirettamente nelle loro vicende, al fine di sviluppare politiche pubbliche e comportamenti privati che allarghino le possibilità di reale inclusione sociale e di accesso alla cultura e all’informazione per tutti coloro che soffrono di minorazioni visive” (articolo 2).
Il provvedimento era stato presentato dal senatore Enzo Bianco dell’Ulivo, presiedente della Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama, unitamente ad un consistente numero di parlamentari, appartenenti a tutti gli schieramenti politici.
Perché la celebrazione è stata fissata al 21 febbraio? Perché il 21 febbraio è il giorno dedicato dall’Unesco alla lingua madre di ciascun popolo. “Si è voluto così sottolineare –ha spiegato il promotore della legge- l’utilità e l’importanza universale che riveste questo sistema del Braille per tutti coloro che hanno handicap visivi e che rimarrà ancora per molto tempo lo strumento essenziale per consentire ai non vedenti di vivere la propria vita inseriti pienamente in un contesto sociale ed affettivo a loro più vicino”.
La particolare circostanza della celebrazione della “Giornata del Braille”, che trova attuazione per la prima volta il prossimo 21 febbraio, offre l’occasione per una riflessione che, oltre ad evidenziare il grande valore del sistema di lettura e di scrittura del Braille per le persone cieche, consente l’approfondimento del problema dell’integrazione scolastica nei suoi diversi aspetti.
Il braille è un sistema di scrittura e di lettura a rilievo per non vedenti, messo a punto dal francese Louis Braille nella prima metà del diciottesimo secolo. Consiste in simboli formati da un massimo di sei punti, impressi con un punteruolo su fogli di carta spessa e, più raramente, anche di plastica. Il punteruolo viene orientato da chi scrive entro caselle della grandezza di circa 3×7 millimetri, inserite in un regolo in metallo di lunghezza variabile che viene fatto scorrere su un telaio incardinato su una tavoletta scanalata dello stesso materiale, su cui si blocca il foglio.
Per meglio orientare le scelte per le iniziative che si vogliono adottare per celebrare la prima giornata del Braille, il Ministero della pubblica Istruzione raccomanda di consultare il sito dell’Unione Italiana Ciechi e degli Ipovedenti (www.uiciechi.it) .