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Il 22 novembre marcia silenziosa a Rivoli per ricordare Scafidi e le vittime in aula

A quattro anni dal crollo del contro soffitto di un’aula del Liceo Darwin di Rivoli, dove perse la vita l’allora 17enne Vito Scafidi e rimase gravemente ferito Andrea Macrì, la Fondazione Benvenuti in Italia promuove una marcia silenziosa con partenza a Rivoli e arrivo all’ingresso del liceo Darwin per ricordare tutte le vittime morte negli istituti italiani: l’appuntamento è per il 22 novembre a Rivoli, in Piazza Martiri alle ore 9,30, con arrivo all’ingresso dell’istituto Darwin, dove verrà ricordato Vito. Alle ore 11,00, presso l’Auditorium del Liceo, si terrà un incontro dal titolo “La sicurezza a scuola: una sfida da vincere”.
La marcia conclude anche la mobilitazione nazionale per il diritto alla scuola “A scuola non si deve morire, si deve crescere!”, lanciata dalla stessa Benvenuti in Italia per rendere legge la possibilità di destinare l’8 per mille all’edilizia scolastica.
“Una marcia per rinnovare l’impegno affinché si mettano in sicurezza le scuole del nostro paese – spiega l’associazione in una nota – Perché i crolli continuano, perché i fondi promessi non sono arrivati, perché la politica non sta fornendo adeguate risposte. Perché la sicurezza a scuola è una sfida da vincere. San Giuliano di Puglia, Rivoli e l’Aquila sono storie che si legano, che raccontano di strutture fatiscenti, responsabilità precise, di 36 vittime innocenti, morte in aula”.
Nei 36 giorni di mobilitazione, tra il18 ottobre al 22 novembre, la campagna di Benvenuti in Italia ha coinvolto centinaia di studenti di tutta Italia, facendo scrivere sul loro diario il nome di una delle vittime per fare memoria delle loro vite, in modo da impegnare tutti, a partire dalle istituzioni, nel garantire la sicurezza degli alunni.
A quattro anni dalla morte di Scafidi va ricordato che non vi sono particolari novità: dai due governi che si sono succeduti sono stati approvati solo interventi urgenti. Mentre della promessa anagrafe delle istituzioni scolastiche si sono perse le tracce.

Alessandro Giuliani

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