Il 23 aprile si festeggia la “Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore”, isitutita nel novembre del 1995, su proposta di 12 paesi, fra cui Australia, Russia e Spagna, in cui la 28° sessione della Conferenza Generale dell’UNESCO, riunita a Parigi, ha adottato la risoluzione 3.18.
Il Coordinamento nazionale dei docenti della disciplina diritti umani, il prossimo 23 aprile, invita le scuole di ogni ordine e grado a celebrare il valore del libro e della lettura con il coinvolgimento degli studenti in nuove iniziative, idee, spazi di condivisione o gruppi di lettura e propone di fare una lezione in ogni biblioteca scolastica.
Ascoltare, leggere e incontrarsi, passando per la collaborazione creativa di lettori appassionati, rappresenta un momento imprescindibile per la crescita personale e culturale di ogni individuo. La narrazione, come sosteneva lo psicologo cognitivista Jerome Bruner, conferisce senso e significato al proprio esperire e delinea coordinate interpretative e prefigurative di eventi, azioni, situazioni; e su queste basi costruisce forme di conoscenza che lo orientano nel suo agire.
A partire dal 1996, dunque, come si legge sul comunicato stampa del Coordinamento dei diritti il 23 aprile di ogni anno si festeggia la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore. Un evento che si pone l’obiettivo di promuovere il piacere della lettura, di valorizzare il contributo che gli autori danno al progresso sociale e culturale dell’umanità e di garantire il diritto e la protezione della proprietà intellettuale. D’altronde la stessa Dichiarazione universale dei Diritti umani all’art. 27, in merito al diritto d’autore, precisa: “Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore.”
La storia della Giornata del libro nasce in Catalogna, dove Vincent Clavel Andrés (1888-1967), scrittore ed editore valenziano, si fece promotore di una giornata nazionale del libro, accolta il 6 febbraio 1926 dal re Alfonso XIII con un decreto reale che istituiva in tutta la Spagna la Giornata del libro spagnolo. Inizialmente la data prescelta fu il 7 ottobre, ritenuto giorno della nascita di Cervantes ma, a partire dal 1931, la giornata fu spostata al 23 aprile, il giorno in cui sono morti nel 1616 tre importanti scrittori: lo spagnolo Miguel de Cervantes (1547-1616), l’inglese William Shakespeare (1564-1616) e il peruviano Inca Garcilaso de la Vega (1539-1616). Inoltre sono nati questo giorno il francese Maurice Druon (1918-2009), il russo Vladimir Nabokov (1899-1977) e il premio nobel islandese Halldór Laxness (1902-1998).
La risoluzione UNESCO prevede, ogni anno, l’individuazione di una città che assume il titolo di Capitale mondiale del libro, come riconoscimento dei suoi programmi per promuovere la diffusione del libro e incoraggiare la lettura. La selezione viene fatta attraverso la candidatura ad un bando pubblico: la città propone un programma che racchiude tutte le attività specificamente ideate per quell’anno, legate alla promozione dei libri e della lettura. In seguito viene individuata la città il cui programma è stato giudicato degno dell’importante riconoscimento internazionale. Ogni candidatura prevede la presentazione di un budget delle spese e di una strategia per individuare le risorse finanziarie, il grado di partecipazione a livello locale, regionale, nazionale e internazionale; inoltre viene valutata la conformità ai principi della libertà di espressione, stabiliti dalla Costituzione dell’UNESCO nonché dagli articoli 19 e 27 della Dichiarazione universale dei diritti umani. Come capitale del libro per il 2016 è stata scelta la città di Breslavia, in Polonia.
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