Tornano le Giornate Europee del Patrimonio: si svolgeranno dal 24 al 25 settembre e la nostra Penisola aderirà attraverso lo slogan “L’Italia tesoro d’Europa”. Fin dalla loro istituzione, nel 1954, le giornate hanno cercato di far conoscere ai cittadini lo straordinario patrimonio culturale europeo, trovando nel tempo sempre maggiore apprezzamento.
Tanto che nel 1999 il Consiglio d’Europa e la Commissione Europea ne hanno fatto un’azione comune, con l’intento di potenziare e favorire il dialogo e lo scambio culturale, al fine di aumentare la consapevolezza dei cittadini nei confronti della grande ricchezza che la diversità culturale genera all’interno dell’Europa. In Italia darà il ministero dei Beni Culturali www.beniculturali.it ad organizzare l’evento, che ha annunciato l’importanza di affermare “insieme agli altri Paesi europei, radici culturali e storiche comuni, fondamentali per elaborare progetti e strategie condivise, atte a salvaguardare, tutelare, far conoscere e tramandare, anche nei momenti di crisi, il grande patrimonio culturale del nostro Paese e di tutta l’Unione”.
La recente iscrizione di due nuovi siti italiani nel Patrimonio mondiale dell’Unesco, Italia Langobardorum e Siti palafitticoli dell’arco alpino, si colloca proprio nello spirito delle Giornate Europee. La serie dei siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino si estende sui territori di sei paesi – Svizzera, Austria, Francia, Italia, Germania e Slovenia – e comprende ben 111 villaggi palafitticoli: è la testimonianza dell’esistenza di un forte legame comune nelle tradizioni culturali del vecchio continente. A questa grande festa europea, il Mibac (ministero per i Beni e le Attività Culturali) partecipa con tutti i suoi Istituti centrali e territoriali che, oltre ad organizzare eventi per l’occasione, aprono gratuitamente al pubblico tutti i luoghi d’arte statali, che comprendono il patrimonio archeologico, artistico e storico, architettonico, archivistico e librario, cinematografico, teatrale e musicale. In sinergia con il MIBAC aderiscono all’iniziativa: il Miur, il Ministero per gli Affari Esteri con gli Istituti Italiani di Cultura all’estero, Regioni e Province autonome, Comuni e Istituzioni culturali a carattere pubblico e privato, che danno un valore aggiunto all’iniziativa, aprendo gratuitamente i loro luoghi d’arte ed organizzando eventi.
Durante le due giornate è previsto l’ingresso gratuito nei luoghi d’arte e l’attivazione di molti eventi aperti al pubblico: in tal modo “si permetterà ai cittadini – spiega il ministero dei Beni Culturali – di scoprire o riscoprire liberamente musei, monumenti o siti archeologici noti e meno noti offrendo lo spunto per una riflessione sulle fondamenta della nostra storia.
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