Martedì 25 ottobre alle ore 10.45,presso la sala Caduti di Nassirya di Palazzo Madama, in Senato, si terrà una conferenza stampa per presentare “Uniti contro il bullismo”.
L’incontro ha l’obiettivo di invitare alla riflessione, non solo gli adolescenti, ma soprattutto i genitori e la società sulle conseguenze causate dal fenomeno e da ogni forma di discriminazione.
Oggi più che mai il bullismo non può essere considerato un “gioco da ragazzi”. Sono infatti centinaia le vittime che subiscono soprusi nelle aule scolastiche o nelle pagine dei social network. Più del 50% nella fascia dei giovani dagli 11 ai 17 anni, secondo l’Istat, afferma di aver subito un episodio offensivo o violento da parte di coetanei durante l’anno. Il 19,8%, confessa di essere vittima più volte al mese mentre per il 9,1% occasioni di scherno si ripetono sul web con cadenza settimanale.
“Questa iniziativa – spiega la Senatrice democratica Elena Ferrara – conferma l’importanza e la necessità di sostenere percorsi educativi rivolti ai minori, così come alle famiglie e gli insegnanti. Non a caso il disegno di legge approvato all’unanimità in Senato si focalizzava attorno alle nuove generazioni, poiché solo attraverso la formazione, ed un approccio preventivo, saremo in grado di creare una nuova cittadinanza digitale. Tutelare i più giovani è un dovere, e dobbiamo innanzitutto colmare il deficit educativo con le nuove generazioni per poter insegnare loro ad usare i nuovi media in piena consapevolezza. Aiutiamoli a capire che Internet è luogo di umanità, prima ancora che comunità. Un luogo che genera emozioni vere, anche nelle amicizie virtuali. Non tanto la scienza – conclude Ferrara – ma l’etica ci insegnerà ad usare bene la tecnologia”.
L’incontro sarà anche l’occasione per presentare il cortometraggio “Vorrei essere Belen”, prodotto da Cinema Casting, con la regia e la sceneggiatura di Fausto Petronzio.
Patrocinato dal Ministero dell’Istruzione, il filmato è stato scelto come buona pratica dalla Presidenza della Repubblica, dallo stesso MIUR e dal FoNaGS, il Forum Nazionale delle Associazioni dei Genitori della Scuola.
In poco meno di 13 minuti, l’opera unisce serietà e leggerezza per trasmettere unmessaggio positivo a chi si sente vittima di prevaricazioni. Il cast è formato da ragazzi, molti non professionisti, e da due eccezionali testimonial: l’attrice Fioretta Mari e il cabarettista e attore Antonio Fiorillo. La colonna sonora è affidata a due canzoni, scritte e interpretate da Camilla Rinaldi (14 anni) e da Shady Osman (16 anni), messe in musica da Andrea Valerio, in arte Spillo. La trama prende spunto da tre vicende realmente accadute: quella di Andrea Spezzacatena, il “ragazzo dai pantaloni rosa” suicida nel 2012, l’altra di Carolina Picchio, quattordicenne morta anche lei l’anno seguente perché non reggeva più alle beffe in rete, e infine quella di Gabriele Corazza, il quattordicenne protagonista dello stesso corto e autore di un video in cui spiega ai suoi coetanei come la discriminazione e le offese non lo abbiano demolito.
“Il fenomeno tocca da vicino il mondo delle famiglie e necessita di più strumenti, sotto forma di assistenza alle vittime, educazione alla prevenzione e cultura del rispetto”, afferma Fabrizio Azzolini, ambasciatore del progetto “Vorrei essere Belen”. “L’argomento – continua – riceve attenzione in Italia solo quando ci sono dei casi eclatanti o, peggio, delle tragedie. Con la senatrice Elena Ferrara, condividiamo la scelta di definire una rete, delineata nella prima stesura del disegno di legge, composta da vari soggetti per tutelare i ragazzi e guidare le famiglie e gli insegnanti. Ė necessario infatti che chi è vittima di bullismo sappia a chi rivolgersi dal punto di vista sanitario, assistenziale e legale. Sull’iter che il disegno di legge ha avuto finora non entriamo nel merito, tuttavia – sottolinea Azzolini –, critichiamo la lentezza con cui il Parlamento sta discutendo il ddl, presentato già nel 2013”.
Sempre durante la giornata di martedì 25 ottobre, verrà annunciata la nascita dell’Associazione Genitori insieme, nuovo soggetto rappresentante delle famiglie e interlocutore di scuole e istituzioni. “L’Associazione – commenta Azzolini – nasce per accogliere genitori di tutte le etnie, specialmente famiglie che affrontano la disabilità, ed ha l’obiettivo di fare concretamente azioni in favore di genitori, ragazzi e famiglie andando a bussare alle porte dei palazzi per sensibilizzare le istituzioni e proporre i nostri progetti”.
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