Categorie: Politica scolastica

Il 28 aprile le elezioni del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione

Il 9 marzo, i sindacati sono stati convocati urgentemente dal Miur per un incontro di informativa sulle elezioni del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI), ex CNPI.

In ottemperanza all’ordinanza del Consiglio di Stato, il Miur è stato costretto ad indire le elezioni dell’Organo consultivo nazionale della scuola per il 28 aprile 2015 (il Giudice amministrativo aveva infatti fissati la data del 30 aprile 2015 come termine ultimo perentorio per lo svolgimento delle elezioni).

Tempi strettissimi, dunque, non solo per le scuole, che entro il 13 marzo dovranno organizzare le Commissioni elettorali, ma anche per le organizzazioni sindacali e le associazioni democratiche che in pochi giorni debbono preparare le liste.

“Questa situazione – scrive la Flc Cgil – si poteva già risolvere da molto tempo e cioè da quando nel luglio 2013 i sindacati scuola avevano chiesto con una lettera unitaria inviata al Ministro la proroga del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione in attesa “del riordino degli Organi Collegiali della scuola sia a livello di singola istituzione scolastica che a livello territoriale, regionale e nazionale” proponendo al Governo e al Parlamento di “avviare un grande confronto con le scuole, le organizzazioni sindacali, le associazioni professionali e tutti i soggetti interessati affinché si giunga quanto prima al riordino complessivo degli organi collegiali scolastici che risalgono ormai al 1974 e che sono inadeguati alle esigenze della scuola dell’autonomia”.

“Purtroppo – conclude il Sindacato – le colpevoli “dimenticanze” del MIUR e del Governo ci hanno costretto a proseguire sulla via del contenzioso legale, rimettendo nelle mani dei giudici questioni che invece potevano trovare una soluzione più efficace in ambito sindacale. Abbiamo perciò richiesto un aggiornamento dell’incontro per domani mattina (10 marzo, ndr) anche per suggerire possibili vie d’uscita dalla situazione nel rispetto delle decisioni dei giudici e dei tempi di vita delle scuole”.

Lara La Gatta

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