Dal 9 marzo entra in vigore la Legge n. 18/2022, di conversione del decreto legge 7 gennaio 2022 n. 1 “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza COVID-19, in particolare nei luoghi di lavoro, nelle scuole e negli istituti della formazione superiore” con importanti misure scuola.
Come abbiamo anticipato in un articolo precedente, il documento contiene novità sul fronte dei vaccini anti Covid: in particolare, rimane in vigore l’obbligo vaccinale del personale della scuola (così come quello dei lavoratori delle Università, delle istituzioni di Alta formazione artistica, musicale e coreutica e degli Istituti tecnici superiori).
Tu sei d’accordo? La Tecnica della Scuola ancora una volta si rivolge ai propri lettori per raccogliere il parere del mondo scolastico sul delicato argomento dell’obbligo vaccinale.
Insomma, se in linea generale su molti versanti ci si prepara ad alleggerire le misure di contenimento del contagio in vista del finire dello stato di emergenza dopo il 31 marzo, la situazione scolastica sembrerebbe non dovere mutare.
II sottosegretario alla Salute Costa, infatti, ha dichiarato: “Ci saranno situazioni in cui il Green pass non sarà più necessario, ad esempio per bar, ristoranti e altri locali all’aperto”. Non parla di scuola, tuttavia, lasciando intendere che l’obbligo vaccinale persisterà probabilmente fino a fine anno.
Anche la voce di Rossano Sasso, sottosegretario del ministero dell’Istruzione, si aggiunge a quella di Andrea Costa: “Ritengo positivo che le autorità sanitarie stiano ragionando sull’eventualità di anticipare lo stop all’obbligo vaccinale per gli over 50, tema assai delicato che si lega a quello della tutela del diritto al lavoro, ma in modo simmetrico penso che il cambiamento radicale dello scenario pandemico nel Paese debba portare a ragionare sull’opportunità di mantenere l’obbligo all’immunizzazione per il personale scolastico“.
“Da parte del ministero dell’Istruzione – conclude Sasso – c’è come sempre la massima disponibilità al confronto per trovare soluzioni che riescano a conciliare libertà individuali e sicurezza complessiva della comunità scolastica”.
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