Da oggi sono disponibili in chiaro, per ogni singolo istituto scolastico, attraverso il portale del Ministero dell’Istruzione i dati dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica.
L’aggiornamento ha consentito un censimento più completo del precedente con un +17,8% di edifici intercettati, che nella precedente rilevazione risultavano inattivi.
Da questi dati si evince che il 53,2% degli edifici possiede il certificato di collaudo statico; il 22,3% degli edifici senza questo certificato è costruito prima del 1970.
Il 59,5% non ha quello di prevenzione incendi. Il 53,8% non ha quello di abitabilità. Il 78,6% delle scuole ha il piano di emergenza. Il 57,5% degli edifici è dotato di accorgimenti per ridurre i consumi energetici.
Le barriere architettoniche sono state rimosse nel 74,5% degli edifici. Il dato più preoccupante è quello riguardante il possesso del certificato di collaudo statico.
La mancanza del certificato di collaudo statico (il 46.8% delle scuole non lo ha) non rende certe le condizioni di sicurezza strutturale.
A tal riguardo si ricorda che il collaudo statico, dal punto di vista normativo, nasce, in maniera organica e moderna, con la legge 5 novembre 1971, n. 1086 (attualmente in vigore per tutti i campi di applicazione originariamente previsti dal relativo testo normativo e non applicabile alla parte I del D.P.R. 380/2001) relativamente alle sole strutture in cemento armato normale e precompresso e alle strutture metalliche.
Il campo di applicazione e le modalità del collaudo statico sono, oggi, compiutamente definiti del Decreto Ministeriale 14 gennaio 2008 – Testo Unico delle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC), il quale, al capitolo 9 esprime testualmente: “Il collaudo statico riguarda il giudizio sul comportamento e le prestazioni delle parti dell’opera che svolgono funzioni portanti.”
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