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Il 5-7 luglio, il CESP al Festival dei Due Mondi di Spoleto, per la IX Giornata nazionale del Mondo che non c’è

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Il CESP (Centro studi Scuola Pubblica) da dodici anni ha aperto un focus su istruzione e cultura in carcere e ha fondato la Rete delle scuole ristrette, formata dai docenti delle scuole con sezioni nelle carceri. In questi anni la Rete ha ragionato insieme a importanti interlocutori istituzionali, scrittori, giornalisti, dirigenti e docenti, sul tempo e sullo spazio della cultura negli istituti penitenziari, quale punto di connessione tra il mondo del carcere e la società; sull’insostituibile ruolo che cultura e istruzione rivestono nei percorsi finalizzati al reinserimento dei detenuti nella collettività e sull’importanza di rappresentare anche al grande pubblico i risultati dei percorsi culturali in carcere, luogo separato che diviene lo specchio attraverso il quale è necessario che l’intera società passi, se vuole veramente conoscersi.

Su questo presupposto il CESP è stato presente in questi anni su due palcoscenici internazionali di grande importanza, il Salone del Libro di Torino e il Festival dei Due Mondi di Spoleto perché non soltanto il grande pubblico deve entrare in carcere, ma il carcere deve uscire dal ghetto nel quale troppo spesso è relegato. Per tali motivi il CESP ha organizzato quest’anno, insieme al Laboratorio Artiviamoci, il primo seminario dell’anno scolastico 2023-2024, svoltosi il 1° dicembre ad Alessandria all’interno della Casa di Reclusione San Michele “Istruzione e cultura in carcere. Teatro e Biblioteche nei circuiti penitenziari”. Per questo stessi motivi la Rete, dal 5 al 7 luglio, sarà al 67° Festival dei Due Mondi di Spoleto con la IX GIORNATA NAZIONALE DEL MONDO CHE NON C’E’. Il Teatro e la Biblioteca, infatti, quali spazi formativi interattivi, sono per la Rete strumenti per realizzare un’esecuzione penale efficace in linea con il Programma nazionale di innovazione dei servizi per il reinserimento sociale delle persone in esecuzione penale che la Cassa delle Ammende ha avviato dal 2022 e nel quale trovano spazio tanto le Attività culturali e teatrali, delle arti e dei mestieri, quanto la realizzazione di Biblioteche innovative, collegate in rete con le altre biblioteche del territorio, delle Scuole, delle Università degli studi, strutturate in modo da diventare dei veri e propri poli culturali, oltre che di sviluppo di nuove professionalità.

Come sappiamo, non è semplice far uscire i percorsi trattamentali dall’eterna rappresentazione di “buone prassi” che non riescono, però,  a fare sistema e ad entrare nella concreta prospettiva del miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti, di riduzione del rischio dei suicidi in carcere, dell’acquisizione di nuovi modelli culturali e di differenti prospettive di vita. Per questo motivo, non ritenendo superato, né ancora sufficientemente indagato, quel labile confine che spesso fa scivolare l’utopia perseguita nel suo esatto contrario distopico, riproponiamo, quest’anno, il titolo che ha connotato il nostro procedere nello scorso anno, Utopie e distopie: un labile confine, svolgendo nuovamente il nostro filo, nel tentativo di trovare finalmente una via d’uscita dal Labirinto – Carcere, che ancora, purtroppo, rischia solo di divorare chi vi entra, senza restituire coloro che vi hanno avuto accesso al mondo che l’aspetta fuori dal Labirinto. 

Ci si ritroverà per questo, il 5 luglio sera, con i docenti della Rete delle scuole ristrette, presso la Casa di reclusione di Maiano-Spoleto, per assistere alla rappresentazione  del nuovo spettacolo della Compagnia #SIneNOmine, “CRETA “, nato da un laboratorio di teatro realizzato nella Casa di Reclusione di Spoleto e finalizzato alla conoscenza della complessità compositiva del linguaggio teatrale come strumento di crescita e inclusione della persona “reclusa”, in cui gli attori si muovono in un labirinto spazio temporale, come un Minotauro al quale non si permette altra azione che quella dell’uniformità, della ripetizione, come ci  racconta il regista Giorgio Flamini (docente appartenente alla rete delle scuole ristrette. Ma proprio come nel rito, il concetto di ripetizione portato alla sua esasperazione, può essere squarciato e può trasformarsi in quella della purificazione tramite l’espressione più autentica del sé. 

I lavori seminariali continueranno, poi, il giorno seguente, 6 luglio, presso la Biblioteca Comunale di Spoleto “G. Carducci”, dove si entrerà nel merito del laboratorio formativo,  Biblioteche innovative in carcere (a cura di Luisa Marquardt, cattedra di Biblioteconomia e bibliografia Università di Roma Tre, e Anna Grazia Stammati, Presidente CESP) con il quale la Biblioteca è divenuto luogo di relazione per un apprendimento interattivo, in cui le conoscenze diventano attività spendibili all’esterno che sta divenendo un modello diffuso in molti istituti penitenziari (da Saluzzo a Grosseto, da Livorno e Gorgona a Rebibbia e all’Ucciardone). Nella giornata seminariale si inizierà con una introduzione della laureanda Tiziana Serantoni, tirocinante presso la CC di Rebibbia, nel corso biblioteche innovative: la costituzione del Findo Flick e si continuerà con gli interventi di importanti relatori, dal Professor Giovanni Maria Flick (ex Ministro della Giustizia e Presidente Emerito della Corte Costituzionale) al professor Giancarlo Monina, Professore Ordinario di Storia contemporanea – Università Roma Tre e Presidente della Conferenza Nazionale Poli Penitenziari Universitari, dal professor Francesco Gambino – Professore Ordinario di Diritto privato – Università degli studi di Macerata al Irma Conti – Componente del Collegio del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, da Bruno Mellano Garante Regionale delle persone private della libertà personale – Piemonte all’avvocato Damiano Francesco Puija Avvocato del Foro di Roma. 

La tre giorni seminariale (corso valido come percorso di formazione aggiornamento per i docenti che vi partecipano), si concluderà domenica 7 luglio, presso la Casa di reclusione di Maiano – Spoleto,  con una serie di Incontri – Laboratori -Proiezioni – Seminari della Rete delle scuole ristrette e un Laboratorio teatrale con gli attori della Compagnia #SIneNOmine. A sottolineare la necessità e l’urgenza di entrare nel vivo di un cambio di passo nella gestione dell’Esecuzione penale, saranno ricordati i 50 detenuti che si sono tolti la vita nei primi sei mesi dell’anno, ai quali gli studenti ristretti di Rebibbia, corsisti di Biblioteche innovative, hanno chiesto di dedicare, in apertura del convegno, un minuto di silenzio.

Anna Grazia Stammati presidente CESP

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