Dal 1993 l’Unesco ha individuato nel 5 ottobre la Giornata mondiale dell’insegnante ed è stata scelta perché proprio in quella data, nel 1966, si è tenuto un Congresso speciale, organizzato congiuntamente fra Unesco e Oil (Labour International Organization).
L’incontro, all’epoca, era finalizzato ad elaborare e adottare una “Raccomandazione” sulla condizione degli insegnanti, un’esortazione indirizzata ai Governi e alle famiglie orientata a migliorare le condizioni di lavoro dei docenti: un’occasione per mostrare loro apprezzamento e riconoscenza.
E in effetti, se si sfronda dalle sovrastrutture, anche millantatorie, che tanti costruiscono sul lavoro dei professori, quello dell’insegnante è un importante e delicato compito di formazione, di educazione e di guida all’adattamento efficace delle nuove generazioni nei confronti di un mondo in continuo e velocissimo cambiamento. Anche per questo oggi è più che mai importante avere bravi docenti ed ottimi educatori senza i quali appare difficile capire, ispirare, orientare, favorire lo sviluppo intellettuale, sociale ed emozionale dei giovani al fine di aprire loro le porte verso un mondo migliore e più giusto.
Quest’anno, considerata la coincidenza della data con una domenica, l’evento del 5 ottobre avrà luogo attraverso i social network e consisterà in un autoscatto, col viso coperto da un libro, seguito dall’hashtag #melohaconsigliatolamaestra da pubblicarsi sul proprio profilo social e/o su quello della CGE (http://www.cge-italia.org/eventi-news-cge/32-melhaconsigliatolamaestra) tra il 29 settembre e il 5 ottobre.
Il nostro portale, che coi docenti ha una lunghissima frequentazione, lancia, proprio in occasione di un evento tanto importante e che deve essere occasione per riflettere su questa professione che in moltissimi definiscono “la più bella del mondo”, un sondaggio (sicuramente imitato da altri) al fine di consentire una sorta di autoscatto, un selfie, sui livelli di considerazione che la “categoria” ha di se stessa.
Come di consueto dunque un modo per restare in contatto coi nostri lettori e un’ulteriore occasione per conoscere meglio e meglio capire le difficoltà dei docenti italiani, spintonatati fra doveri e obblighi, tra sempre nuove difficoltà e vecchi crucci, tra luoghi comuni e mancanze di risorse. Ma anche un momento per cogliere anche, e forse soprattutto, le bellezze e la nobiltà di questa professione, le soddisfazioni e i privilegi di stare a contatto col futuro rappresentato dai ragazzi e dal loro mondo cosparso, come un prato in fiore, di speranza e di sogno, di malinconie e di esaltazione.
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