Skuola.net, sulla base di un suo sondaggio a cui hanno aderito 3.200 ragazzi, dice che 7 studenti su dieci tra gli aventi diritto andranno a votare, anche se un buon 30% dichiara poca fiducia nelle elezioni e tra questi il 6% non darà una preferenza. Oltre 4 ragazzi su dieci non si sono interessati alla campagna elettorale, ritenendola noiosa mentre il 40% lo ha fatto con poca attenzione. Inoltre, scrive sempre Skuola.net, per il 38% degli intervistati, l’Ue è troppo lontana dai bisogni dei singoli cittadini e, per un giovane su 4, può influire sulla vita delle persone ma solo in maniera negativa. Quasi un ragazzo su due assicura di sentirsi assolutamente italiano e non europeo, una “cittadinanza” riconosciuta solo dal 13% degli intervistati mentre un disamorato 21% ammette di non sentirsi né italiano né europeo. Quando invece viene chiesto cosa sia l’Unione Europea, per un ragazzo su 2 è una grande nazione in cui si sono uniti tutti i paesi, per il 12% è un continente geografico mentre per il 30% è un insieme di Paesi con la stessa moneta. In modo particolare, un ragazzo su 4 dichiara di non aver mai ricevuto informazioni sull’Unione Europea a scuola. Da un altro osservatorio invece, Rosa Balfour, analista politica del think tank European policy center di Bruxelles, commenta su Lettera45 che in Italia non c’è interesse per l’Europa. E’ vero che ci sono scontri anche violenti tra i maggiori protagonisti della campagna elettorale, ma si riferiscono a temi locali. In pratica l’analista Balfour dice: “Non conoscete l’Ue!”. Si sarebbe sprecato, in altri termini, un’altra occasione, quella della campagna elettorale, per parlare di Europa e dei suoi meccanismi politici. In Italia, infatti, si è preferito trasformare quello che poteva essere un dibattito internazionale nella solita arena politica locale e le elezioni europee del 25 maggio sono state sfruttate per mettere alla prova la tenuta dei partiti in vista del prossimo voto nazionale. L’Unione europea è diventata la solita chimera, lontana, incomprensibile, invocata da alcuni come sogno da realizzare – chissà come e quando – e da altri come incubo da demonizzare, subito. In pratica dopo mesi di discussioni, conferenze stampa e polemiche, «la vera anomalia italiana», commenta con Lettera43.it Rosa Balfour, «è che se anche se negli altri Paesi la campagna elettorale non si è focalizzata su come funziona davvero l’Europa e il confronto è stato demagogico, in Italia non c’è stato neanche quello».
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