“È ospitato da alcuni parenti che vivono in un’altra città ci ha raccontato di non aver partecipato materialmente all’aggressione di Fabio, ma di esser stato ugualmente bersaglio di minacce e offese sui social network”: così dicono gli amici di uno dei cinque ragazzini che venerdì scorso, in via Cesare Pavese, era nel gruppetto che ha ridotto Fabio ad una maschera di sangue. Secondo Il Messaggero, che riporta la notizia, non ha avuto ancora la forza di chiedere scusa a Fabio e ai suoi genitori. Non frequenta la sua stessa scuola ma appare molto provato, profondamente turbato da quanto accaduto e dall’eco che ha avuto la notizia dell’aggressione subita dal suo coetaneo.
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Secondo la versione del ragazzo, scrive il giornale romano, l’aggressione sarebbe partita perché il leader del gruppo, quello più aggressivo e violento, si sarebbe infastidito per uno «sguardo di troppo». Da lì sono partite prime le offese e, dopo un po’, i calci e i pugni all’indirizzo del piccolo Fabio. «Il ragazzo si sente in colpa per quel che è accaduto a Fabio – aggiungono i conoscenti della sua famiglia – ma non merita di essere a sua volta il destinatario di insulti o, peggio ancora, di minacce. È un ragazzino che ha sbagliato, ma non è un bullo, non è un teppista e nemmeno un criminale in erba. Ha commesso un grave errore, certo, soprattutto nel frequentare certi elementi. Si è fatto trascinare. A quell’età può capite. Siamo certi che abbia capito di essersi comportato male e compreso la lezione».
«Dicono che lo vogliono picchiare, che gli romperanno la testa, che non la passerà liscia sottolineano i suoi amici anche per questa ragione i suoi familiari hanno deciso che era meglio, almeno per un po’, fargli cambiare aria».
Anche i suoi genitori sono turbati da quanto accaduto la scorsa settimana. «Stanno passando un momento difficile dice chi li conosce bene Di certo non si aspettavano una cosa del genere. Passata la bufera, nei prossimi giorni vorrebbero incontrare i genitori di Fabio. Vogliono scusarsi, ma allo stesso tempo sono anche preoccupati per Luca e per le cattive frequentazioni dell’ultimo periodo».
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