È in libreria da qualche giorno, per A&B Edizione, il primo romanzo del nostro collaboratore Pasquale Almirante che ha già fra l’altro pubblicato, per Marsilio, un saggio sul teatro dell’800: “Da Pasquale a Giorgio Almirante. Storia di una famiglia d’arte”, nel quale, insieme ad altre notizie inedite, vengono precisate date, nomi ed eventi legati a quella che fu una delle più antiche e importati famiglie di attori girovaghi del tempo, che si assunsero pure il compito di portare l’arte del teatro ma anche l’idea di Unità d’Italia, attraverso i testi rappresentai, in giro per tutta la Sicilia fino in Puglia.
Il romanzo prende avvio quando nelle campagne attorno a San Cono (quello del cap. V del Gattopardo del Lampedusa dove si descrive la nascita di padre Pirrone: un paese piccino piccino…), e dunque tra le province di Caltanissetta e Catania, vengono rinvenuti i cadaveri di due uomini, così come documenta la stampa nazionale, uccisi a colpi di lupara.
Giuseppe Tomasi di Lampedusa e il giornalista Giacomo Etna, alias Vincenzo Musco, sopravvissuto ai processi contro gli intellettuali fascisti, si incontrano allora per uno strano caso proprio a San Cono, richiamati dall’uccisione di questi due banditi.
Vengono così a sapere, dalla narrazione del locale medico, Jeli La Bruna, delle efferate gesta del bandito Vincenzo Lemuro di Riesi, del suo luogotenente Luigi Valleiago di Mazzarino e della intera banda che ha il suo bivacco fra ciò che rimane delle antiche vestigia greche della Cittadella, sul monte Bubbonia.
Ma apprendono pure, dall’appassionato racconto di una donna, Margherita, del suo tenero amore per il bandito. Si dipana allora nel romanzo, non solo la vita quasi ferina dei briganti coi delitti, le grassazioni e i sequestri, compresa la losca figura della nuova mafia, dopo l’uccisione di Giuliano, ma anche quella dimessa e laboriosa dei contadini di questa parte di Sicilia tra il nisseno e il catanese. Infine, sconvolti, entrambi gli scrittori, dal racconto di Margherita, che il Lampedusa associa alla fragile creatura del Faust di J.W. Goethe, decidono di non divulgare la notizia della loro visita nel paese in nessuno dei loro scritti, e pure di salvare la donna dalle ingiurie affrettate della giustizia.
Romanzo storico che prende spunto dalle cronache dei giornali del tempo quando il banditismo, subito dopo lo sbarco degli Alleati in Sicilia, imperversava, grazie pure alla latitanza delle Istituzioni e alle garanzie di cui gli ormai decaduti feudatari godevano, in funzione della nuova classe politica al governo della Nazione.
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