“Io e Carlo”, Edizioni Paoline, 11,90 €, di Marco Pappalardo è un romanzo ma con la struttura di una sorta di manuale didattico per ragazzi della secondaria di primo grado. Un libro da adottare in classe o da consigliare per le vacanze estive ai giovani spesso in preda solo ai loro smartphone o ai videogiochi.
Il punto centrale è dato infatti dalla storia di Carlo Acutis, un giovane studente chiamato alla spiritualità ma che la prematura morte stroncò, bruciando ogni suo progetto di vita e di aiuto al prossimo.
L’autore immagina, descrivendone la vita esemplare, un incontro fra lui e una ragazza curiosa della vita e dei social e con cui si instaura una amicizia che in qualche modo allontana le incertezze dei nostri tempi per dare elementi di riflessione e spunti di ricerca critica ad entrambi.
Il rischio, come precisa Pappalardo, sta nel fatto che, raccontando la vita di un mistico e dunque di un beato, i lettori possano non sentirsi adeguati al personaggio o addirittura non immedesimarsi in questo eroe positivo la cui breve vita aveva dedicato ai poveri e a chi aveva bisogno.
Tuttavia, come insegnanti non si può fare a meno di mostrare ai propri alunni, e più in generale ai giovani, modelli positivi e fulgidi su cui loro possono ispirare il proprio futuro e le proprie scelte, come appunto la vita esemplare di questo adolescente, Carlo Acutis, così vicino agli odierni ragazzi e pure in qualche modo suoi coetanei.
Nato nel 1991, studiò a Milano presso i gesuiti fino al 2006 quando si ammalò di leucemia fulminante che lo portò alla morte alla tenerissima età di 15 anni. Proclamato beato nel 2020, Carlo Acutis viene celebrata ogni 12 ottobre, giorno della sua morte.
Dunque, argomento delicato che però grazie a un linguaggio lieve che per lo più rispecchia gli accenti dei giovani insieme alle loro aspirazioni, i dialoghi tra la ragazza e Carlo convergono sui sogni, l’amore, lo studio, il futuro, Dio, internet.
Le pagine di questo romanzo-riflessione sono intercalate inoltre da pause di riflessione didattica sull’esempio delle impostazioni dei computer: notifiche, memoria, connessione ecc, dentro cui si possono scrivere le proprie note e i commenti. Un modo per fermarsi e gestire le meditazioni.
Illustrato da Roberto Lauciello, singolare appare la scelta di dare le informazioni storiche sul beato Carlo, la sua famiglia, le sue predilezioni, la sua propensione religiosa, andando direttamente alla fonte, riportando cioè francamente i contenuti di Wikipedia sul testo o di altri documenti.
Ma sappiamo pure, come racconta Pappalardo, che il beato Carlo ha ideato e organizzato la mostra sui miracoli eucaristici nel mondo, con la collaborazione dell’Istituto San Clemente I Papa e Martire. Tale mostra, ospitata nelle parrocchie che ne fanno richiesta e presente anche online, è già stata ospitata in tutto il mondo, e dunque anche in Cina, Medio Oriente, India, Africa
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