Un bimbo di 6 anni cade in una scuola dell’hinterland milanese e sbatte contro un pilastro. Per fortuna niente danni gravi, ma comunque tali da giustificare la richiesta della mamma di un risarcimento da parte della scuola, e dunque del Ministero dell’Istruzione.
L’addebito per la “culpa in vigilando” dovrebbe essere della scuola e risultare così palese da non chiedere un giudizio lungo.
E invece, a sorpresa, così come si legge su Il Giornale, il giudice valuta il caso in modo diametralmente opposto.
Il colpevole non è la scuola, ma la mamma, condannata a pagare al convenuto le spese di lite liquidate in 2500 euro più accessori e Iva, cioè quasi 7mila euro.
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