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Il bimbo dà problemi? 4 americani su 5 consultano i social non il pediatra

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Secondo una ricerca nazionale condotta dall’University of Michigan Health C.S. Mott Children’s Hospital,  quasi la metà dei genitori americani, 4 su 5, considera i social media molto utili per trovare nuove idee per crescere i figli e ad essi si rivolgono, anziché al pediatra, per discutere di alcune “problematiche” comuni che riguardano il bambino. 

Il rapporto, scrive Agi, si basa sulle risposte di 614 genitori con almeno un figlio di età compresa tra 0 e 4 anni, rilevando che la maggior parte delle madri e più di due terzi dei padri si rivolgono ai social media per ottenere consigli sulla genitorialità o per condividere le loro esperienze.

Le discussioni più comuni riguardano l’educazione al vasino: il 44%, il sonno dei bambini: il 42%, l‘alimentazione o l’allattamento al seno: il 37%, la disciplina: il 37%, i problemi di comportamento: il 33%, le vaccinazioni: il 26%, l’asilo nido o la scuola materna: il 24% e l’intesa con gli altri bambini: il 21%.

Un numero minore ha affermato di utilizzare le piattaforme perché non ha parenti o amici nelle vicinanze, non ha abbastanza occasioni per chiedere al pediatra del proprio figlio o è troppo imbarazzato per farlo di persona. 

Tuttavia l’aspetto più inquietante investe un genitore su dieci che ritiene i social molto utili anche per decidere quando portare il figlio dal medico. 

Quasi l’80% dei genitori ritiene, inoltre, che gli altri genitori condividano troppo sui social media vantandosi del proprio figlio o mostrandolo troppo spesso.

Oltre il 60% ritiene che i genitori possano fornire informazioni personali che potrebbero mettere in imbarazzo il bimbo quando sarà più grande, mentre la metà afferma di aver visto genitori pubblicare informazioni false e più di un quarto ha notato che alcuni genitori condividono foto inappropriate del corpo del bambino. 

Più della metà dei genitori, tuttavia, utilizza le impostazioni della privacy o limita la possibilità di vedere i post relativi ai propri figli. Quasi un terzo evita anche di pubblicare foto o video dei propri bambini, mentre circa uno su cinque partecipa a gruppi chiusi.

Due genitori su cinque pensano che sia difficile distinguere i consigli buoni da quelli cattivi sui social media.