Secondo questa teoria, riscontrata dopo uno studio su 1.200 bambini di età comprese fra i 2 e i 16 anni, la menzogna costituisce una sorta di prova che il cervello si sta sviluppando al meglio. La teoria universitaria è però dotata di alcune sfumature tutt’altro che marginali: se il 20% dei bambini di due anni dice bugie, la percentuale sale 90% a quattro anni mentre il picco viene raggiunto a 12 anni, quando la menzogna è universale. “I genitori non dovrebbero allarmarsi se il loro figlio dice una bugia – ha spiegato Kang Lee, responsabile della ricerca – perché tutti lo fanno: quelli che hanno capacità cognitive più sviluppate mentono meglio perché riescono a nascondere le loro tracce“.
Sulla teoria dei ricercatori australiani nulla da dire. Permetteteci però di esternare un piccolo dubbio: per quella minoranza di bimbi che non dice bugie c’è da preoccuparsi?
Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “Educazione in Evoluzione” tenuta da Matteo Borri dal titolo: “Ma (a che) serve…
Vendicarsi con i docenti, considerati troppo severi, fotografando la targa della loro auto per poi…
Da qualche anno, soprattutto dopo la pandemia da Covid, assistiamo ad una crescita di casi…
La Corte Costituzionale ha bocciato ben sette punti nevralgici della legge sull’autonomia differenziata tra cui…
Frequentemente si confondono due termini: bravata e reato. In realtà si tratta di due situazioni ben…
Continuano le prese di posizione sulle parole pronunciate dal ministro Valditara in occasione della inaugurazione…