Secondo questa teoria, riscontrata dopo uno studio su 1.200 bambini di età comprese fra i 2 e i 16 anni, la menzogna costituisce una sorta di prova che il cervello si sta sviluppando al meglio. La teoria universitaria è però dotata di alcune sfumature tutt’altro che marginali: se il 20% dei bambini di due anni dice bugie, la percentuale sale 90% a quattro anni mentre il picco viene raggiunto a 12 anni, quando la menzogna è universale. “I genitori non dovrebbero allarmarsi se il loro figlio dice una bugia – ha spiegato Kang Lee, responsabile della ricerca – perché tutti lo fanno: quelli che hanno capacità cognitive più sviluppate mentono meglio perché riescono a nascondere le loro tracce“.
Sulla teoria dei ricercatori australiani nulla da dire. Permetteteci però di esternare un piccolo dubbio: per quella minoranza di bimbi che non dice bugie c’è da preoccuparsi?
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