Dopo la primaria, si confermano in crescita anche alle superiori i dati sull’astensionismo dei docenti dallo svolgimento delle prove Invalsi: allo sciopero del 12 maggio, proclamato dai Cobas e da altre sigle sindacali autonome, avrebbero partecipato almeno il 10% dei docenti. Se però si aggiunge l’astensione degli studenti, alla fine una classe su quattro non ha svolto le prove.
A detta di Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti, sarebbero stati anche di più. “Apprendiamo a mezzo stampa che l’Invalsi dichiara che il 23% delle classi si è astenuto dal compilare le prove Invalsi. Sebbene il dato sia già di per sè molto soddisfacente e dimostri che poco meno di un quarto delle classi a cui sono stati somministrati i test si siano astenute dalla compilazione, siamo certi che nel corso della correzione il dato è destinato a crescere in quanto ci si imbatterà in prove lasciate in bianco o invalidate consapevolmente dalle studentesse e dagli studenti che nella giornata di oggi hanno palesato per l’ennesima volta la loro contrarietà tanto a un ddl che si prefigge di smantellare la scuola pubblica quanto al processo di standardizzazione dei saperi”.
“Oggi abbiamo saputo contrapporre la creatività e la validità della nostra protesta a dei test a crocette che vogliono essere utilizzati ai danni delle studentesse e degli studenti per operare tramite la valutazione e il merito una selezione feroce nelle nostre classi. – continua Lampis – Quello odierno è stato un boicottaggio inedito!”.
In alcune località, il boicottaggio delle prove Invalsi avrebbe raggiunto quote record. Secondo l’Usb Scuola Palermo “nel 95% delle scuole di Palermo le prove Invalsi sono saltate per la contemporanea assenza degli alunni, per lo sciopero di mansione indetto da Usb e per lo sciopero dell’intera giornata indetto da Cobas, Cub e Unicobas: “il fronte anti DDL – sostiene il sindacato dell’Isola – diventa sempre più ampio e compatto, riteniamo fondamentale continuare nelle mobilitazioni fino al ritiro di un disegno di legge che distrugge dalle fondamenta la scuola laica e democratica, abdicando alle logiche aziendali e padronali di una scuola gerarchica che riduce i lavoratori a meri esecutori delle logiche di controllo dei dirigenti-sceriffi e delle cricche scolastiche di potere”.
{loadposition eb-valutare}
Di diverso tenore le dichiarazioni del Ministro dell’Istruzione. “Vorrei denunciare un fatto gravissimo: il boicottaggio dei test Invalsi. Strumentalizzare questa questione significa speculare sul futuro dei ragazzi”, ha tenuto a dire Stefania Giannini al temine del confronto governo-sindacati sulla riforma in via di approvazione.
“Collegare il momento delle prove Invalsi alla discussione in corso sulla Buona scuola è inaccettabile” ha spiegato il ministro sottolineando che i test hanno avuto sempre una partecipazione del 96% mentre quest’anno la percentuale si è attestata, con un consistente calo, all’80%. Quanto all’adesione degli studenti, il ministro ha osservato che “spesso i ragazzi rispondono anche alle indicazioni che arrivano”.
Metti MI PIACE sulla nostra pagina Facebook per sapere tutte le notizie dal mondo della scuola
Egregio Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, Mi rivolgo a Lei, con profondo rispetto, per portare alla…
Bocciare uno studente a seguito di gravi insufficienze è lecito, soprattutto dopo che il giovane…
Dal 12 novembre scorso sono aperre le iscrizioni alle Rilevazioni Nazionali degli apprendimenti per l’anno…
La Federazione Gilda Unams, come riporta un comunicato, non ha sottoscritto la preintesa sull’integrazione ai…
Una questione contorta: uno studente dalla brillante carriera scolastica non è stato ammesso alla maturità…
Da qualche giorno è stato dato ufficialmente il via al secondo concorso Pnrr per diventare insegnante…