Il documento sindacale su merito e comitati di valutazione è una vera e propria miniera di informazioni utili a fare qualche ipotesi sugli scenari futuri della contrattazione di istituto.
Un passaggio interessante del documento riguarda il calcolo delle risorse disponibili per il contratto.
Secondo i sindacati le somme destinate al bonus vanno aggiunte a quelle “ordinarie” del FIS; a questo punto l’intero “tesoretto” dovrebbe essere suddiviso fra personale docente e personale Ata (ricorrendo probabilmente le stesse percentuali già utilizzate fino ad ora).
Facciamo un esempio concreto: la scuola X dispone di 100mila euro di FIS e di 20mila di bonus; finora il FIS è stato ripartito assegnando il 75% ai docenti e il 25% al personale Ata (e quindi 75mila euro ai docenti e 25mila agli Ata); se adesso i 120mila euro complessivamente disponibili venissero ripartiti allo stesso modo ai docenti spetterebbero 90mila euro e agli Ata ne andrebbero 30mila.
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In pratica con questo meccanismo, il bonus avrebbe l’effetto di far aumentare la quota a disposizione del personale Ata.
Sarebbe anche questo un modo per vaniificare almeno in parte l’attuazione della legge 107 che stanzia i soldi del merito non per aumentare in modo generico i fondi contrattuali ma per rendere disponibile nelle scuole una quota aggiunta da utilizzare per “premiare” un certo numero di docenti.
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