Se, come pare, il concorso a cattedra 2016 potrebbe essere oggetto di numerosissimi ricorsi al TAR, allora averlo indetto, nonostante la contrarietà dei sindacati e quasi della totalità degli abilitati all’insegnamento, potrebbe essere stato un errore. Quindi il bando di concorso a cattedra potrebbe registrarsi come un boomerang per il Partito Democratico, che lo ha fortemente voluto.
Contro la raffica di ricorsi al Tar dei laureati, che ritengono illegittima l’indizione di un concorso a cattedra riservato ai soli abilitati all’insegnamento, si sono mossi i deputati del Partito Democratico della VII Commissione Cultura, scienza e istruzione della Camera dei deputati.
Infatti dal profilo Facebook dell’On. Simona Malpezzi, si legge un comunicato dei suddetti deputati PD: “La legge 107 è molto chiara: il concorso è per soli abilitati. L’ abilitazione è il titolo che consente l’ accesso al concorso poiché certifica lo svolgimento di un percorso finalizzato ad apprendere le metodologie didattiche necessarie per la trasmissione dei saperi già certificati dal titolo di laurea”, lo dichiarano in una nota stampa le deputate e i deputati PD della VII commissione. Non si tratta, quindi, proseguono i deputati della VII commissione, di una questione di titoli di studio acquisiti ma di un percorso specifico richiesto per poter accedere proprio al concorso per l’ insegnamento. La nostra è stata una precisa scelta con la quale abbiamo voluto ribadire che per diventare insegnanti è indispensabile aver conseguito uno specifico titolo abilitante. Pertanto, concludono, ci auguriamo che tale impostazione venga rispettata e che, in tal modo, siano tutelati tutti quei docenti che in questi anni si sono impegnati per conseguire un titolo abilitante all’insegnamento. Gli studenti hanno diritto ad avere docenti preparati e qualificati“. Il comunicato PD, non è piaciuto ai tantissimi docenti pluri abilitati all’insegnamento, con tantissimi titoli culturali e con diversi anni di anzianità di servizio come supplenti, che non avrebbero voluto un ulteriore concorso per entrare in ruolo, ma molto più semplicemente un piano pluriennale di immissione in ruolo dalle graduatorie d’Istituto dove sono attualmente inseriti.
D’altro canto la nota stampa del PD non è piaciuta nemmeno ai laureati, che non comprendono l’esclusione dal concorso a cattedra visto che nella stessa legge 107/2015 al comma 181 è scritto che è previsto l’avvio di un sistema regolare di concorsi nazionali per l’assunzione, con contratto retribuito a tempo determinato di durata triennale di tirocinio, di docenti nella scuola secondaria statale. L’accesso al concorso è riservato a coloro che sono in possesso di un diploma di laurea magistrale o di un diploma accademico di secondo livello per le discipline artistiche e musicali, coerente con la classe disciplinare di concorso. A quanto pare questo concorso a cattedra, bandito lo scorso 23 febbraio 2016, sembra non accontentare proprio nessuno. Un vero e proprio boomerang che potrebbe essere un problema politico per il PD.