
Nello scorso mese di dicembre Fabriano, l’azienda marchigiana guidata dal Gruppo Fedrigoni, aveva annunciato con estremo coinvolgimento che la macchina continua produttrice di carta da ufficio in funzione dal 1976 e mai spenta da allora, avrebbe concluso con la fine del 2024 il suo ciclo di vita.
Sono stati in molti a preoccuparsi, temendo che lo storico brand, la cui produzione di carta ha accompagnato una parte della vita di numerose generazioni, potesse chiudere e lasciare solo nella memoria di molti italiani i ricordi di quanti per decenni hanno trascorso sui fogli bianchi dei celebri album da disegno ore di studio, relax, hanno disegnato i primi di tanti bozzetti, disegni tecnici, svolto compiti, lasciandosi ispirare proprio dalla pagina vuota.
Le reazioni sulla stampa sono state numerose, proprio perché si temeva fosse una chiusura dell’intera azienda Fabriano. “Così non è stato.” hanno precisato i responsabili della comunicazione di Fedrigoni: “è stata in realtà una decisione che ha riguardato solo la macchina per la produzione di carta da fotocopie.
La portavoce del gruppo ha spiegato che la domanda della carta da ufficio è in declino a livello globale, con un calo del 42%, a causa della digitalizzazione delle comunicazioni.
Prima di prendere la decisione sofferta di uscire da questo business, il cui mantenimento non consentiva più da tempo di raggiungere la sostenibilità economica, Fedrigoni ha tentato invano per due anni di identificare un partner interessato a comprare il ramo d’azienda, così da dare continuità alla produzione salvaguardando i posti di lavoro.
La tutela dei lavoratori
Al primo posto Fedrigoni ha messo la tutela dei lavoratori, 173 operai, che con la chiusura della macchina continua hanno rischiato di perdere il posto di lavoro. Dopo una serie di incontri con tutte le parti sociali, dalla Regione Marche al Ministero delle Imprese e del Made in Italy con i sindacati e i rappresentanti del Comune di Fabriano, l’azienda ha annunciato che i lavoratori avrebbero avuto diverse opportunità di tutela: tra gli altri il ricollocamento in nuove mansioni in uno degli stabilimenti in Area Marche, attraverso programmi di riqualificazione per operare nella produzione di carte da disegno artistico o di sicurezza; e il trasferimento in altre sedi del gruppo nel Nord Italia con incentivi significativi. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha inoltre stabilito un anno di cassa integrazione straordinaria per coloro che non hanno ancora un ricollocamento.
Oggi il maggior produttore di carte speciali ed etichette in Italia continua la sua attività nel settore della carta da disegno, i famosi album con sfondo bianco e il logo blu Fabriano e gli altri prodotti iconici (come i quaderni, i prodotti da disegno per la scuola, gli articoli di cancelleria e le carte di sicurezza) e nelle carte speciali per il packaging e la comunicazione tecnica e creativa, con prodotti innovativi come le vasche in cellulosa Éclose, che si sostituiscono alla plastica nel packaging di prodotti di largo consumo come i profumi. L’azienda intende investire in tutti questi segmenti per proseguire il suo percorso di espansione nei mercati esteri nei prossimi cinque anni.