Riceviamo e pubblichiamo un contributo della docente Roberta Stamegna incentrato sui rapporti professionali non sempre idilliaci tra personale della scuola e dirigente scolastico.
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Nella Scuola del terzo millennio si registra un crescente malcontento che lascia trasparire amarezza e un senso di sfiducia da parte di diversi insegnanti.
Sono davvero sporadiche le occasioni in cui ci si sofferma a riflettere sullo stato d’animo di quei docenti che vivono la Scuola come una trincea. Eh sì, perché purtroppo esistono realtà scolastiche contaminate di pochezza e prevaricazione che non tutti hanno il coraggio di fronteggiare.
In questi ambienti chi si appella alla legalità, alla trasparenza ed ai principi costituzionali rischia di essere emarginato ed ostacolato.
Questa è la condizione dei docenti, spesso più dimenticata.
Il mondo della scuola è abbastanza complicato e lo diventa ancor più quando è capeggiato da Dirigenti la cui unica competenza si traduce in prevaricazione.
La Scuola dovrebbe essere invece una comunità aperta, in grado di accogliere e valorizzare i docenti e non limitarsi ai voleri di una cerchia ristretta di persone.
Un sistema di fedelissimi, spesso intoccabili, ramificato, rigido e obsoleto che rifiuta ogni forma di rinnovamento.
Per fortuna, in questi casi, il docente ingabbiato dal vincolo triennale, ha la possibilità di optare per l’assegnazione provvisoria; quest’opportunità rappresenta l’unica ancora di salvezza per poter proseguire dignitosamente il proprio cammino professionale: chi fugge da alcune realtà non è perdente, al contrario ha solo voglia di crescere e confrontarsi in contesti avanzati.
Beh, personalmente a me è successo proprio questo! E’ stato indubbiamente un anno difficile in cui non ho mai mollato e, soprattutto, non ho mai smesso di essere professionale, focalizzando tutte le mie energie verso le uniche positività: gli alunni e i genitori.
Non ho mai smesso di aggiornarmi, e grazie proprio ai corsi su Scuola Futura ho avuto la fortuna di conoscere una formatrice estremamente competente, Chiara Pastore che consiglio vivamente per i suoi corsi molto interessanti.
Grazie a questi, ho appreso informazioni preziose, le quali, mi hanno permesso di comprendere meglio certi meccanismi ed abbattere dignitosamente muri che sembravano indistruttibili.
Non abbiate mai paura di fronteggiare situazioni che sembrano, in apparenza, muri invalicabili, solo perché al di fuori di quel cerchio magico e perverso, non rassegnatevi.
Per fortuna quest’anno sono ritornata ad insegnare a Terracina (Lt), una cittadina, a mio avviso, all’avanguardia nel campo dell’istruzione.
Ho ottenuto l’assegnazione provvisoria all’I.C. Maria Montessori, una realtà molto aperta e ben predisposta al confronto in quanto collabora” in rete” con l’I.C Don Milani (che ho molto a cuore).
In questa scuola ho percepito da subito un clima positivo e di ospitalità: ricordo ancora con commozione quando, noi nuovi docenti, il 2 settembre, siamo stati accolti da un caloroso e contagioso applauso della Dirigente Scolastica Barbara Marini, la quale ha raggiunto fisicamente il collegio riservando, con grande spirito di umiltà, la sua postazione a noi nuovi arrivati, augurandoci un buon inizio, dopo breve presentazione.
Non è stato un gesto di poco conto, ma un’attenzione di grande significato che ha suscitato in me, come in altri, emozioni forti e grande carica di positività. Sono piccoli gesti che fanno la differenza.
Nei suoi collegi non mancano mai momenti di conforto e vicinanza nei confronti di chi, purtroppo, è costretto a non poter esercitare l’insegnamento per motivi di salute.
Ricoprire il ruolo di dirigente scolastico non significa limitarsi all’organizzazione di un Istituto, ma soprattutto sapersi relazionare con il personale.
Un buon Dirigente Scolastico dovrebbe infatti porsi con umiltà anche al servizio della comunità ospitante ed essere sempre predisposto all’ascolto, alla comprensione delle richieste, dopo le necessarie valutazioni di opportunità e fattibilità, ovviamente.
Dovrebbe occuparsi del benessere dei propri docenti, mentre invece accade che spesso, questi ultimi, siano considerati solo entità numeriche che non hanno diritto alcuno.
Dovrebbe inoltre essere affiancato da collaboratori in grado di consigliare e ispirare nei giusti modi i dipendenti.
Mi preme sottolineare la compostezza, il garbo e la dolcezza che la responsabile di plesso, Natalia Sinapi, e la coordinatrice della Didattica, Ilaria Papi, hanno riservato e riservano ancora a tutto il personale.
Di tutto ciò la mia nuova scuola può farsi giusto vanto: soggiunge allora il piacere di affrontare una giornata lavorativa, pur sapendo di dovere affrontare un viaggio (in termini di chilometri) non indifferente.
Negli ultimi anni, la ricerca educativa sta ponendo l’attenzione anche al benessere psico-fisico dei docenti, con riscontri positivi sia nei riguardi degli studenti che al miglioramento del sistema scolastico in termini generali.
Mi preme citare, a tal proposito, Alfonso D’Ambrosio, un dirigente che stimo molto e che sapientemente ha investito sul wellbeing creando spazi relax, organizzando collegi dei docenti in aree verdi e introducendo attività di rilassamento all’interno della scuola per offrire momenti di pausa rigeneranti implementando la motivazione, la produttività, la soddisfazione di chi vi opera (con riduzione del turnover).
Chi ha a cuore il benessere del proprio personale ponendosi con umanità e investendo sulla riqualificazione del luogo di lavoro denota grande sensibilità e propensione al progresso del sistema che è chiamato a dirigere.
Mi auguro che in futuro tale mentalità si diffonda, ma sono estremamente convinta che molto dipenda soprattutto dall’ elevazione e professionalità di chi dirige la Scuola che saggiamente si affida anche agli studi condotti e alle indicazioni della Psicologia del lavoro.
Sono vedute di pensiero che richiedono aperture mentali, competenze gestionali, di negoziazione ed emancipazione, qualità di un buon Dirigente.
Roberta Stamegna
Ho sempre stimato e seguito con interesse il mio corregionale e coetaneo Alessandro Barbero e…
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