I lettori ci scrivono

Il calo demografico e l’amara situazione della scuola italiana

È allarme demografico e la popolazione scolastica diminuisce sempre più, Un trend negativo che negli anni a venire si farà pesantemente sentire ripercuotendosi sulle iscrizioni degli alunni nei diversi gradi dell’istruzione.

Si tratta di un calo demografico fisiologico dettato ovviamente dal numero dei figli per donna (1,24) che causerà nella scuola un vero e proprio terremoto sulla formazione delle classi. In questi anni il fenomeno ha interessato i piccoli e medi centri urbani, in cui si è assistito ad un’aggregazione di istituti scolastici che ha portato alla nascita degli Istituti Comprensivi (Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado) con un unico Dirigente Scolastico.

Ora il fenomeno si sta gradualmente estendendo anche ai grandi centri urbani che devono, purtroppo, fare i conti con la formazione delle classi. Un andamento, quello del decremento demografico, di cui si parla poco in ambienti scolastici ma che piano piano si sta rivelando una vera emergenza per la scuola italiana. L’andamento negativo delle nascite viene in parte attenuato dalle presenze di alunni stranieri che nascono e dimorano in Italia, ma anche questo fattore rischia in futuro di non avere ricadute positive in termini di iscrizione degli alunni.

Questo dato deve far riflettere molto il MIUR per quanto attiene l’abbassamento del numero di alunni per classe, in modo tale da salvaguardare l’organico di diritto, di fatto e di potenziamento delle scuole.

Non sono, d’altronde, più tollerabili numeri elevati di alunni per classe che superano le trenta unità e occorre mettere mano al famigerato ed iniquo problema delle classi pollaio, che va ad intaccare anche la sicurezza degli alunni all’interno delle aule.

Occorre urgentemente abbassare il numero degli alunni nelle aule per stabilizzare i docenti a tempo indeterminato e creare opportunità lavorative per i supplenti a tempo determinato, garantendo una equa mobilità degli insegnanti che sono stati costretti dall’algoritmo impazzito della riforma della “Buona Scuola” a lasciare gli affetti più cari per trasferirsi al Nord. Quindi bisogna rivedere, alla luce dei dati diffusi dall’Istat sulla denatalità, tutta la politica scolastica attraverso l’adozione di misure giuste ed indolori.

Altrimenti di questo passo il sistema scolastico italiano imploderà e i dolori saranno molto forti.

Mario Bocola

I lettori ci scrivono

Articoli recenti

Caselle di posta elettronica, procedure di allineamento all’anagrafe delle sedi principali dal 1° settembre 2024

La Direzione Generale per l’innovazione digitale, la semplificazione e la statistica comunica che, come negli…

18/07/2024

Una coppia italo-americana decide di ripulire i muri deturpati di una scuola. La ds: “generosità e senso civico”

Un atto di generosità ha ridato lustro a una scuola di Barolo, a Torino. Un…

18/07/2024

Maltrattamenti bambini, maestra condannata dopo l’escamotage di una mamma preoccupata

Una maestra di 48 anni accusata di maltrattamenti nei confronti di alcuni bambini di una…

18/07/2024

A scuola con gli animali: in Liguria parte il progetto di zooantropologia per l’a.s. 2024/25

In Liguria, l'anno scolastico 2024/2025 vedrà l'avvio del progetto "A Scuola con gli Animali", promosso…

18/07/2024

Periodo di prova personale ATA, da due sei mesi a seconda del profilo di appartenenza: nota USR Piemonte

Il nuovo CCNL 2019/2021, all'art. 62, dispone che il periodo di prova per il personale…

18/07/2024