Non c’è stata alcuna segnalazione da parte della Protezione Civile di Roma di una possibile allerta meteo e per questo non si è aperto il tavolo per gestire la preaccensione dei riscaldamenti al rientro dalle vacanze.
E’ quanto ha spiegato, durante la commissione Trasparenza convocata sulle problematiche che si sono registrate in alcune scuole della Capitale, il responsabile della Gestione, progettazione, costruzione e manutenzione impianti di riscaldamento e di condizionamento dell’Unità organizzativa Impianti tecnologici del Simu.
L’amministrazione capitolina, scrivono le agenzie di stampa, ha agito sulla base di una comunicazione diretta della sindaca e non in base alla programmazione seguita a un’allerta.
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“Nel 2012 c’era stata una allerta della Protezione Civile e si era aperto un tavolo di crisi per programmare. Non è arrivato nulla il 5 gennaio di quest’anno, quindi ho suggerito l’accensione anticipata di due ore. Visto però il freddo, abbiamo anticipato di altre due ore accendendo i riscaldamenti alle 3, ritenendo congrua una pre-accensione di cinque ore prima dell’inizio delle lezioni”.
“Il fatto che si è inoltre deciso di accendere i riscaldamenti sabato alle 18 – quindi 33 ore prima dell’apertura dopo le festività – non è che assicura al 100% che lunedì tutto sia funzionante perché noi comunque gestiamo gli impianti in via telematica e non direttamente sul luogo”.
“Quando si imposta una programmazione il server comincia a chiamare una per una le centraline dei singoli edifici. Alcune non hanno preso subito la programmazione e sono partite più tardi. Bisognava quindi allertare le scuole in cui la programmazione non era partita, ma non si poteva fare perché sabato non avevamo accesso alle scuole per eventuali interventi. Per farlo ci deve essere una programmazione a monte con l’allerta meteo della Protezione Civile comunale che allerta il sindaco e quindi si apre un tavolo. A noi, però, non è arrivato nulla dalla Protezione Civile”.
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