Home Attualità Il “capolavoro”: chi e come lo deve compilare?

Il “capolavoro”: chi e come lo deve compilare?

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E’ stata inviata oggi, 20 maggio, a tutte le Istituzioni scolastiche secondarie di primo e secondo grado, la nota della Direzione generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico prot. 1616 del 17 maggio 2024 che ha per oggetto “E-Portfolio. Linee operative per la compilazione della Sezione ‘Capolavoro’ .
Si tratta di una nota molto attesa, seppure decisamente tardiva, che affronta uno dei temi chiave della nuova concezione dell’orientamento formativo così come avviato dalle linee guida del 22.12.2022.

Una nota molto attesa e molto ben costruita

La nota si compone delle seguenti parti.

  1. In avvio viene riepilogato il percorso delle nuove linee guida e la conseguente nuova concezione dell’orientamento.
  2. Viene quindi evidenziato il ruolo centrale della piattaforma UNICA all’interno della quale è inserito l’E-portfolio
  3. Viene quindi avviato un primo focus sul Capolavoro  ricordando che “Le Linee guida per l’Orientamento, nella costruzione del percorso dell’E-Portfolio, prevedono che lo studente sia chiamato in prima persona all’individuazione a sua “scelta di almeno un prodotto riconosciuto criticamente dallo studente in ciascun anno scolastico e formativo come il proprio capolavoro”. Si sottolinea l’esigenza che il docente tutor, o i docenti di riferimento nei casi in cui il docente tutor non sia presente, di guidare ed accompagnare studentesse e studenti verso una riflessione attenta e critica di tale azione di scelta, in quanto la stessa riveste un atto significativo nel percorso di autovalutazione e, pertanto, di orientamento. L’attenzione al prodotto selezionato e la scelta anche dei contenuti da inserire in piattaforma deve essere una riflessione che porti lo studente a immaginare il capolavoro come un ‘obiettivo’ raggiunto in quell’anno della sua vita e che rimarrà nella piattaforma per lui e per i docenti quale considerazione e tappa del proprio percorso anche nella prospettiva futura”.
  4. Si entra quindi nello specifico del Capolavoro, tema che viene trattato facendo riferimento anche ad una significativa bibliografia internazionale (vengono citati gli studi di Zabalza – Beraza e di Pellerey). Lo studente, dice la nota “è chiamato ad operare un’attenta valutazione critica, grazie alla quale egli individua una sua creazione come la migliore opera da lui prodotta nell’anno scolastico di riferimento”.  Si tratta di un prodotto che deve essere riconosciuto criticamente dallo studente.  Così  il “processo di riflessione- selezione- scelta del capolavoro, ricoprono un ruolo fondamentale, poiché consentono di raccontare se stessi, rappresentando un tentativo di dare significato e forma al proprio futuro”.
  5. Viene presentata una sorta di check list di controllo che dovrebbe aiutare lo studente a riflettere mentre identifica il proprio capolavoro
  6. Si ricorda poi in chiusura che lo studente raccoglie in un breve spazio le «riflessioni in chiave valutativa, auto- valutativa e orientativa sul percorso svolto»; in questo spazio, facoltativo, ha occasione di riflettere sui traguardi formativi raggiunti e sugli obiettivi futuri di crescita. Infatti, dalla pagina di sezione del Capolavoro, lo studente potrà aggiungere riflessioni di carattere generale o associate a uno dei capolavori già completati. In questo modo, avrà la possibilità di esplicitare, attraverso i propri pensieri, l’importanza che questo processo ha rappresentato durante il suo percorso formativo e come ritiene che il capolavoro abbia contribuito allo sviluppo delle proprie competenze.

Chi individua il capolavoro? Quando? E quanti capolavori?

La nota precisa che inoltre  “lo studente agirà in prima persona e in autonomia, sebbene possa essere coadiuvato e consigliato nel processo di autovalutazione da adulti di riferimento come il docente tutor”.

Il capolavoro va identificato entro il termine delle attività didattiche di ogni anno scolastico, alla fine delle lezioni e comunque entro l’avvio del nuovo anno scolastico a settembre. Potranno poi essere aggiunti al massimo altri due capolavori anche se “per non privare di senso il significato stesso del ‘capolavoro’, e per invitare ad una autentica azione autovalutativa, è previsto che sia selezionato un capolavoro e comunque fino al massimo di 3 (tre) in capo ad un anno di lavoro”.

Capolavoro e esame di stato

In chiusura la nota fa una precisazione molto attesa con la quale chiarisce che il capolavoro non è materiale che entra nell’esame di stato (almeno per questo anno scolastico).

Scrive infatti la nota: “E’ opportuno, infine, precisare che Il capolavoro non è oggetto del colloquio di esame di stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione e non va a confluire direttamente nel Curriculum dello studente, di cui tiene conto la Commissione nello svolgimento del colloquio.  In base all’art. 22, c. 1 dell’O.M. n. 55/2024 (Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2023/2024) «Nello svolgimento dei colloqui la commissione d’esame tiene conto delle informazioni contenute nel Curriculum dello studente». In sede d’esame, dunque, il candidato mette a disposizione della Commissione il Curriculum dello studente, il cui contenuto è dettagliato dall’art. 21 del D. Lgs. n. 62/2017 e il cui modello è stato adottato con D.M. n. 88/2020”.

Per chiudere

La nota MIM, come abbiamo detto in premessa, era molto attesa ed è finalmente arrivata, anche se davvero quasi fuori tempo massimo. Infatti l’anno scolastico sta per finire e sarà certo complesso riuscire a supportare gli studenti nel percorso di identificazione del proprio capolavoro negli ultimi 15 giorni di scuola.
Potrebbe tuttavia essere l’occasione per riavviare – da settembre  –  il percorso dell’orientamento formativo mettendolo sui giusti binari sin da subito.

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