Il carosello delle assegnazioni

Uno dei punti positivi della “Buona Scuola” è la stabilità dell’organico dei docenti per tre anni. Ma questa positività rischia di essere vanificata dalle assegnazioni che si stanno facendo, date a tutti coloro che le hanno richieste.

Mi ritrovo perciò con l’organico incompleto, come capitava gli altri anni. Alle assegnazioni, poi, si aggiungono le “ottimizzazioni”, cioè la richiesta degli insegnanti su spezzoni di avere altre scuole più comode sia per la vicinanza sia per l’orario.

Il risultato è che i titolari scappano dalle scuole di frontiera come la mia e non si può disporre di un orario non dico completo, ma nemmeno stabile; mentre nelle scuole di quartieri benestanti si va già ad orario definitivo.

Come si vede, il Ministero dell’Istruzione, senza averne coscienza, penalizza chi è già svantaggiato culturalmente ed economicamente, violando la Costituzione che indica di ridurre questo gap.

Capisco i diritti degli insegnanti che da città lontane vogliono avvicinarsi alla loro famiglie, ma che senso ha dare assegnazioni all’interno della stessa città? E il diritto degli alunni alla continuità didattica che fine fa? Questi docenti assegnatari sono, infatti, titolari in una scuola e vanno ad insegnare in altre scuole. Spero che dall’anno prossimo, le assegnazioni siano soppresse una volta e per tutte!

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