Sembra che il grande Lucio Battisti, mentre componeva “Giardini di marzo”, abbia potuto prevedere il futuro in una sfera di cristallo. In questa sfera magica, tra giochi di luce e immagini dai contorni sfocati, ecco materializzarsi il nostro Presidente del Consiglio Matteo Renzi mentre passa nel cortile di “Palazzo Chigi” con il carretto, e grida “Gelatiiii!”, con tono ironico e atteggiamento.
Ed è quello che è veramente accaduto ieri nel cortile di Palazzo Chigi, come risposta ironica alle allusioni fatte sull’Italia dal settimanale inglese The Economist. Forse è proprio quell’ immagine pubblicata sulla copertina del settimanale The Economist, ricca di retorica iconoplastica che ci dovrebbe fare riflettere? Un’immagine dove un Renzi spensierato con un bel gelato in mano, navigando su una barchetta fatta con venti euro, affonda inesorabilmente e in assoluta tranquillità. Un’ immagine che tra l’altro vede a prua della barchetta due figure impettite come Hollande e la Merkel, a poppa un affaticato Draghi che cerca di togliere acqua dallo scafo per evitare l’inabbissamento, al centro si vede il bimbo Renzi con il gelatino in mano.
Pura ironia quella del The Economist o amara verità? Bisogna ironizzare come ha fatto il nostro primo ministro, passando con il carretto dei gelati nel cortile interno di Palazzo Chigi annunciando, con un gelato alla crema e limone, la nomina della Mogherini ad alto rappresentante degli esteri alla UE o analizzare seriamente la realtà dei problemi economici italiani ed affrontarla con coraggio? Intanto mentre il carretto passava e quell’ uomo gridava gelati, il mondo della scuola attende, con il cuore in gola, il giorno, che dovrebbe essere il prossimo 3 settembre, della presentazione del piano di riforma della scuola.
Quali sono le intenzioni del gelataio? Quale gusto di gelato offrirà agli insegnanti italiani? Sarà un gusto acre o un gusto dolce? Oppure sarà un gusto agro-dolce come quello confezionato proprio da Renzi nel cortile di Palazzo Chigi? Infatti Renzi ha preparato un bel gelato al gusto di crema e limone, che non è proprio il massimo. Il timore degli insegnanti è che non sia un bel gelato quello che dovranno mangiare e forse sarà più acre del previsto. Ma come cantava Lucio Battisiti in Giardini di marzo: “Mentre il carretto passava e quell’uomo gridava gelati, al 21 del mese i nostri soldi erano già finiti”, quasi a voler dire che gli stipendi degli insegnanti sono così miserevoli che non sono sufficienti nemmeno ad arrivare a fine mese, e che quindi sarebbe necessario arrivare presto ad un nuovo contratto della scuola che retribuisca equamente il tanto e gravoso lavoro degli insegnanti italiani.
Per dirla sempre alla Battisiti, che con la sua sfera di cristallo ha voluto dedicare la sua canzone agli insegnanti di oggi : “Che anno è, che giorno è, questo è il tempo di vivere con te, le mie mani come vedi non tremano più ed ho nell’anima, in fondo all’anima c’è l’immensi e immenso amore”, parole che stanno a significare che il 3 settembre 2014 è giunto il tempo della svolta per gli insegnanti, che dopo tutte le vessazioni che hanno subito, adesso non tremano più ed hanno nell’anima, in fondo all’anima un grande amore per la scuola pubblica e un grande rispetto per la loro professione.
Quindi gli insegnanti non continueranno a subire ancora, tagli agli organici, ai salari, introduzione di una presunta meritocrazia e aumento di carichi di lavoro e dell’orario di servizio.Lucio Battisiti ci aveva visto giusto e l’uomo che grida gelati è avvisato.
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