Michele Trabucco, docente di storia nella Secondaria di secondo grado, pubblica, per Albatros, il volume “Comunicare la storia con successo: il caso di Alessandro Barbero”, € 13,90, diviso in quattro capitoli nel corso dei quali spiega il ruolo e la funzione della storia, fino a concentrarsi sul cosiddetto “caso Barbero”, l’ormai famoso storico che, grazie alla televisione, è diventato una sorta di anchorman, divulgatore di cultura.
Parte dunque l’autore da alcuni fondamentali interrogativi: quale funzione ha la storia e quale funzionalità d’apprendimento ha per gli studenti in particolare? Domande che gli danno l’occasione per fare un excursus sul concetto di storia, dai primordi greci fino ai giorni nostri, compresi gli spunti metodologici che stimolino l’apprendimento, l’elaborazione e la costruzione di un sapere non solo teorico ma oggettivamente utile ai più giovani per imparare a comprendere il presente.
Il secondo capitolo serve all’autore per entrare nei particolari della storia della chiesa che, soprattutto in Italia, ha lasciato nel corso dei secoli una impronta determinate nella pianificazione del nostro futuro. Anche per questo, interessante appare la prefazione dell’arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, per il quale è determinante non dimenticare la lezione della storia: “senza storia viviamo fuori dal tempo, come perennemente schiacciati sul presente e quindi anche incapaci di comprenderlo”.
Nel terzo capitolo l’autore entra nella parte forse a lui più cara, quella cioè sui criteri metodologici della interpretazione della storia che tuttavia sembra non del tutto gradita agli studenti. Una disciplina talvolta negletta e non del tutto considerata, spesso ritenuta a scuola un po’ noiosa e priva di stimoli, ma che se narrata con una strategia comunicativa innovativa e persuasiva, ha una sua fantastica attualità e attrazione.
Come, scrive l’autore, sta accadendo col caso Barbero e le sue incursioni televisive e sui media. Diventato una sorta di star, a partire dal programma di successo Superquark, il professore Barbero ( professore di Storia medievale all’Università del Piemonte Orientale) può contare oggi su milioni di visualizzazioni su Internet, le sue conferenze registrate sono seguite da un pubblico trasversale, dagli studenti delle scuole superiori agli adulti appassionati di storia.
Una dimostrazione di come la storia può essere interessante e offrire piccoli e grandi spunti di riflessione sul nostro presente.
“Uno storico che ha la capacità di scorrere tra le diverse epoche del passato e agganciarle al presente, il suo andirivieni tra passato e presente. Come diceva Bloch, rende il suo stile particolarmente accattivante e comprensibile al grande pubblico. I personaggi del passato sono presentati in modo da potersi rispecchiare in essi, poiché ne sottolinea i contrasti, le similitudini con l’uomo d’oggi e perché li dipinge con estrema umanità”.
“Per lui – scrive sempre Trabucco- è importante capire la storia perché ci aiuta a capire noi stessi, le bestie che siamo noi. Ma non è un modo per predire il futuro. Rivela la funzione educativa e sociale della storia. Ne è profondamente convinto. Altrettanto caratteristica è la sua gestualità, del viso e delle mani. Ha il volto sempre sorridente, con dei lineamenti delicati e armoniosi, per cui traspare una sorta di serenità e di felicità. Il gesto del pugno, delle braccia allargate o in movimento aiutano a rafforzare il suo tono di voce e la sua passione per il racconto”.
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