Categorie: Mobilità

Il caso della doppia precedenza non previsto nelle assegnazioni provvisorie

Nel caso della norma contrattuale riferita alle assegnazioni provvisorie sulla precedenza delle lavoratrici madri o dei lavoratori padri con prole di età inferiore a tre anni, c’è qualcosa che non funziona. Potrebbe essere anche un problema di cattiva interpretazione del contratto, oppure di un caso non pensato dai contraenti, ma sta di fatto che si potrebbe verificarsi un caso in cui, chi avrebbe più diritto alla precedenza, venga sopravanzato da chi invece ne avrebbe meno diritto.
Per comprendere di cosa stiamo parlando, premettiamo il caso di due aspiranti all’assegnazione provvisoria che si dovessero trovare  in una situazione di parità di precedenze e di punteggio. In tal caso prevale chi ha maggiore anzianità anagrafica.
Ma qual è il caso particolare che si potrebbe verificare? Che un aspirante all’assegnazione provvisoria con due figli di età inferiore a tre anni, anche nel caso fossero gemelli, non ha diritto alla doppia precedenza, perché nelle assegnazioni provvisorie, a quanto è scritto nel contratto e per come è impostato il sistema delle istanze on line, una stessa precedenza si conta una volta sola, ovvero non è possibile esprimere per due volte la stessa precedenza. Eppure nei congedi parentali chi è madre o padre di  gemelli ha tutti i diritti raddoppiati per due o per tre a seconda di quanti gemelli siano stati partoriti, mentre, a quanto pare, il sistema delle precedenze delle lavoratrici madri o dei lavoratori padri nelle assegnazioni provvisorie non tiene conto del raddoppio di precedenza. Quindi una giovane madre di due gemelli sotto i tre anni si troverebbe scavalcata da un padre di un solo bambino anch’esso sotto i tre anni, e di un altro di età maggiore dei tre e inferiore ai sei. La norma, che così viene applicata da molti uffici scolastici, rappresenterebbe un vulnus rispetto alla legge sui congedi parentali, che invece tiene conto, per la astensione facoltativa, di ogni singolo figlio sotto i tre anni e anche nei casi gemellari.
Una stortura che sarebbe giusto evidenziare e porre all’attenzione di chi contratta, sempre se ci saranno da ora in avanti altri contratti di mobilità annuale.

Lucio Ficara

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