Continua a fare discutere il comportamento di una dirigente scolastica calabrese, che più volte è stata protagonista di controversie sindacali e interrogazioni parlamentari.
Stiamo parlando del caso della Ds del Liceo Scientifico “Fermi” di Cosenza, che in data 23 febbraio 2016 il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per la Calabria individuava con decreto, tra i dirigenti scolastici che, avendo maturato i requisiti di legge, devono essere collocati a riposo dal 1° settembre 2016.
La questione è riportata per intero in un atto del Senato della Repubblica, precisamente l’Atto n. 3-02986 (con carattere d’urgenza) pubblicato il 30 giugno 2016, nella seduta n. 652 . In questo atto parlamentare è scritto che la Ds del Fermi di Cosenza si è contraddistinta, nel corso dell’espletamento del suo incarico, per aver richiesto la contribuzione a spese le più varie, dalla tinteggiatura delle aule al pagamento di corsi ed attività di ogni tipo: dalla corresponsione di 1.500 euro per la preparazione allo svolgimento dei test di ammissione alle università alla proposta di far pagare alle famiglie un contributo per l’attività di educazione fisica che gli studenti avrebbero dovuto svolgere in una palestra privata, sino a giungere a proporre, con delibera del consiglio d’istituto, per il 2013/2014 corsi di recupero privati a pagamento per gli studenti con debito formativo, introducendo nelle scuole pubbliche un’inedita attività intramoenia, per la quale aveva addirittura provveduto a stabilire un accordo con un istituto di credito per il finanziamento “a condizioni agevolatissime” dei corsi di sostegno e studio.
L’elevata conflittualità del dirigente scolastico con le organizzazioni sindacali di categoria all’interno del liceo “Fermi” di Cosenza e i pesanti addebiti mossi allo stesso dai lavoratori della scuola come dagli studenti, dopo le dimissioni in massa dal consiglio d’istituto in maggio 2014, portavano alla proclamazione dello stato di agitazione a metà ottobre dello stesso anno.
Adesso la preside, che è stata messa in quiescenza dall’USR Calabria a partire dal prossimo settembre, vuole ottenere un discutibile reintegro. Infatti la Ds del Fermi ha presentato un ricorso presso il giudice del lavoro da parte del dirigente scolastico contro il decreto che lo colloca a riposo e che a decidere del medesimo sarà un magistrato la cui figlia, secondo quanto risulta agli interroganti, sembrerebbe frequentare proprio il liceo “Fermi” di Cosenza.
In buona sostanza si teme che la ‘diabolica’ dirigente possa evitare il girone dei pensionati e continuare ad imperare nella “sua” scuola.
Su un possibile reintegro alza muri preventivi la Flc Cgil della Calabria che chiede garanzie perché la Ds non nuoccia più alla scuola calabrese.
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