Vorrei parlare del Concorso Scuola 2020 per il quale si stanno svolgendo adesso, da un mese circa, le prove scritte.
Da settimane sento parlare di quesiti somministrati agli aspiranti docenti che presentano risposte errate, con refusi, mal posti, che potrebbero avere più di una risposta corretta o nessuna risposta corretta. Se ne parla sui gruppi Facebook, dove i candidati arrabbiati postano i quesiti dubbi; se ne parla su qualche giornale locale che riporta le proteste di chi, pur avendo risposto correttamente alle domande, non ha superato il test per via di correzioni errate; se ne parla sui siti che si occupano di scuola, che stanno pubblicando le decine di quesiti ‘discussi’.
Ma chi è al di fuori dell’ambiente scolastico ha sentore di ciò che è accaduto e sta continuando ancora ad accadere? No, non ho visto nessun giornale o emittente televisiva nazionale fare informazione su questo disastro che dovrebbe essere una notizia da prima pagina e che provocherebbe un vero scandalo in altri Paesi.
I selezionatori si mostrano meno preparati dei candidati: strafalcioni, domande poste in maniera ambigua che si prestano a più risposte esatte, alcune scritte con superficialità sbagliando il testo, altre con refusi, alcune addirittura con risposte errate.
Prendendo in prestito le parole del prof. Arcangeli “sono esempi di test che offendono l’intelligenza, la dignità, la professionalità di decine di migliaia di docenti alle prese con un concorso farsa”. Ma agli italiani va bene così!
Quanto sta accadendo dovrebbe fare indignare gli studenti, i loro genitori e chiunque si occupi di cultura o di informazione in questo Paese.
TUTTI, anche chi non è stato coinvolto personalmente, DOVREBBERO PRETENDERE UNA SPIEGAZIONE DAL MINISTRO. E invece giornali e televisioni fanno finta di non accorgersi dell’accaduto o non ritengono importante prestarvi attenzione. La scuola non fa audience.
E i sindacati? Dopo una prima lettera inviata ad inizio aprile, forse più per dovere che per avere realmente dei chiarimenti, si sono zittiti pure loro pur non avendo ancora ricevuto risposta.
In un Paese serio ci sarebbero stati titoli di denuncia a caratteri cubitali su tutti i giornali e se ne sarebbe parlato in televisione.
In un Paese serio, in realtà, il Ministro si sarebbe già dimesso.
Da un po’ di giorni è arrivata la notizia dell’annullamento di due quesiti poiché entrambi non contenevano alcuna risposta corretta tra le quattro opzioni proposte. Sembrava fosse l’inizio di una revisione e che man mano sarebbero arrivate le altre rettifiche dal Ministero. Invece non è stato così.
Ci sono almeno una cinquantina, se non un centinaio, di quesiti che hanno comportato la ingiusta bocciatura di parecchi candidati.
Stiamo parlando di un concorso che dovrebbe portare in cattedra migliaia di DOCENTI; un concorso che deve selezionare coloro che ISTRUIRANNO e FORMERANNO i nostri figli, il futuro della società; un concorso che, dunque, dovrebbe essere rigoroso ma soprattutto SERIO, poiché l’istruzione deve essere il pilastro fondante della nostra Repubblica!
Insomma, visto che il Ministro non si esprime poiché non può ammettere di aver fatto una figuraccia ed anzi, in maniera strategica, fa proclami e decreti sui nuovi percorsi per l’assunzione e sui nuovi criteri di valutazione degli insegnanti spostando l’attenzione su altro, qualcuno che ha voce in capitolo (mi rivolgo a sindacati, giornalisti, politici, professori universitari) potrebbe CHIEDERGLI PUBBLICAMENTE come sia potuto accadere tutto ciò e cosa intende fare?
Quando lo vedremo ospite a Piazza Pulita, a Carta Bianca, a Di Martedì, da Fazio, da Giletti o su qualche altra trasmissione per avere un chiarimento su quello che è successo e su quello che intende fare per porre rimedio a questo disastro?
Attendiamo fiduciosi (o forse non tanto) che qualche coscienza si smuova…
Con amarezza
Massimo Burgio